Le Più Belle Riflessioni Sulla Vita, Leggi Le Riflessioni Di Vita Speciali D’Autore, Riflessioni Sulla vita che lasciano il segno suddivise per frasi bellissime da assaporare.
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Riflessioni Sulla Vita
Giudicare le vite degli altri
Relazioni a senso unico
A volte la vita è una prova troppo grande da affrontare, ci sono infiniti mondi da scoprire, infiniti modi di farlo, infinite esperienze che ci segnano, spesso irrimediabilmente.
E a volte succede che fama, soldi, successo e riconoscimenti, un talento da paura, una voce che fa tremare il cuore al mondo, non bastino, no.. non bastino a fermare quel suicidio strisciante, che arriva giorno dopo giorno, dalle proprie mani.
Succede, è successo e non è la prima volta ne’ sarà l’ultima.
Ma chi siamo noi per giudicare? Una vita che finisce, una voce che si spegne, sono da rispettare. Sempre e comunque…
E allora che sia almeno la fine del tormento.
Per lei e molti altri che si spengono di giorno in giorno, senza trovare la forza, la voglia, il coraggio di vivere….
IL CIELO DENTRO TE
Passano i giorni lasciando certe volte un vuoto una malinconia
siamo figli di questo cielo.. è normale non essere in sintonia..
Se guardi intorno vedi solo dolore, malcontento, sgomento
niente che va per il verso giusto, tutto storto,desolamento-
I soldo, la salute, gli acciacchi tuoi e dei tuoi cari
quando pensi a questo sorridi…ma sono sorrisi amari.
Alziamo gli occhi al cielo chiedendo un po di conforto
e invece riceviamo soltanto batoste e sconforto
Alziamo gli occhi al cielo pensando che questo basti
invece niente va, è come se avessimo sbagliato a pigiare i tasti.
La vita è piena di dolori, personali e sociali, tutto va a rotoli
niente che ci dia soddisfazione o che rientri nei nostri calcoli.
Alziamo gli occhi al cielo sperando in un miracolo ..VERO
e invece andiamo avanti sentendo che tutto intorno si fa nero.
Sai cosa ti dico amico mio? il nostro sguardo era maldiretto
hai guardato il cielo in su, quando dovevi guardare dentro il petto
le tue risposte, la tua pace, la tua serenità, nasce dentro te
se cambi prospettiva per guardare tutto verrà da se.
I mali del mondo? ce ne sono a milioni , solo il tuo amore li potrà curare.
I mali in casa cè n’è tanti, solo il tuo amore li potrà guarire
Il male dentro te quello che ti fa triste e scontento
se guardi dentro te, sparisce in un momento
Chi cerca il cielo sopra non l’ha mai trovato
va avanti barcollando come un drogato…..
Cerca il cielo dentro te, è lì che si trova
se fai solo uno sforzo ne avrai la prova.
Ama…tutto ciò che è bello e pure il brutto
così ti riunirai con ciò che è veramente tutto
Capirai che tutto ciò che succede ha un suo fine
potrai non capirlo……perchè troppo doloroso alfine….
Ma tutto ciò che passa nella tua vita
ricordalo..sarà gioia infinita,
se saprai cogliere il messaggio per te
e tutto il resto verrà da se…
Cerca il cielo dentro te non cercarlo altrove
tu dici chi sono io per dire questo? non cercare prove
fidati di quello che ti dice il cuore
e troverai il cielo dove realmente là nessuno muore…..
“…L’Io costruito attraverso il bisogno del riconoscimento dell’altro è un MURO che m’impedisce di vedere CHI SONO, che mi indica un POSTO che debbo occupare, che mi priva di ogni libertà. Così, succube della mia “falsa identità”, mi affanno ad avere sempre più successo, più potere, più stima, più amore, diventando sempre più lo specchio delle attese degli altri e sempre meno me stesso…
La mia “falsa identità” mi pone sempre in balia del giudizio altrui.
Nella falsa identità non percepisco più il mio valore in funzione della mia “unicità”, ma in funzione di ciò che gli altri pensano di me; così mi adopero ogni giorno per accaparrarmi la loro stima e più mi affanno in questa direzione più perdo irrimediabilmente me stesso.
Diventare MIGLIORI, cercando di trovarci SUPERIORI, è un modo per alimentare il nostro senso d’inferiorità.
La falsa identità, infatti, ci pone nelle condizioni di sentirci sempre in ansia, sempre inadeguati, e per questo di dovere avere sempre bisogno di qualcosa che ci manca, di dover possedere sempre tutto e di più, di dover controllare ogni cosa diventando refrattari al rischio di incontrare il senso delle cose che ci accadono.
E’ in relazione a questo bisogno di controllo e consenso che l’ansia di piacere e com-piacere prende strada, che prende strada l’idea che affermarmi per quello che sono diventa un rischio impossibile e che è molto meglio nascondermi,piuttosto che esporre i miei desideri e le mie intenzioni.
La mia falsa identità mi appella affinché sia SPECIALE, quando in realtà sono già UNICO, e questa tensione a raggiungere l’eccezionalità diventa fonte d’infelicità e di stress.
Nella nostra UNICITA’ nulla dev’essere guadagnato e ricercato affannosamente, poiché tutto è già in nostro potere.
Non dobbiamo dipendere da alcunché e da chissà chì, e neppure dobbiamo cercare chissà che cosa, poiché ogni cosa che conta già ci appartiene.
Ma quando la nostra identità non è il riflesso della nostra unicità, ma si affida alla manipolazione del giudizio altrui, allora diventiamo vulnerabili o predatori, consumisti od avari, sospettosi e gelosi, fragili, incapaci di perdonare, egoisti e pretenziosi, cinici e capricciosi, cosicché ogni volta che un qualcuno non soddisfa i nostri desideri, ci sentiamo offesi ed inveiamo contro di lui.
Quando ci sentiamo offesi non è la nostra PERSONA a sentirsi offesa, ma è
L’IDEA CHE CI SIAMO FATTI DI NOI E CHE, NELLA PRETESA NARCISISTICA, VORREMMO CHE L’ALTRO CONDIVIDESSE.
Da qui l’intolleranza, i conflitti di potere, lo sforzo quotidiano di piacere e compiacere, il bisogno compulsivo di successo, di denaro, di bellezza, come condizioni indispensabili per sentirci AMATI ED APPREZZATI…”
Tratto da “Il coraggio di scegliere” Franco Nanetti
Essere Amorevole verso sé stessa,
Amarsi veramente, parte da qui :
Accetto me stessa completamente, pur volendo cambiare aspetti di me.
Accetto gli altri come sono, senza volerli cambiare per soddisfare i miei bisogni.
Ho coscienza dei miei sentimenti e atteggiamenti in ogni aspetto della mia vita, compresa la sessualità.
Ho caro ogni aspetto di me: la personalità, l’aspetto fisico, le convinzioni e i valori, gli interessi e le mie capacità. Valorizzo me stessa piuttosto che cercare una relazione che mi dia valore.
La mia autostima è sufficiente a permettermi di godere della compagnia di altri, soprattutto uomini, che vanno benissimo come sono. Non ho bisogno che qualcuno abbia bisogno di me per sentirmi meritevole.
So che una relazione per poter funzionare, deve avvenire tra persone che condividano simili valori, interessi e obiettivi, e abbiano la capacità di vivere un rapporto intimo. So anche che merito il meglio che la vita ha da offrire!tratto da “Lettere di donne che amano troppo” di Robin Norwood
Oggi, all’improvviso, sono giunto a una sensazione assurda e giusta. Ho capito, in una folgorazione intima, di non essere nessuno. Nessuno,
assolutamente nessuno. Quando il lampo ha balenato, quella che pensavo fosse una città era una pianura deserta; e la luce sinistra che mi ha
mostrato me stesso non ha rivelato lì sopra alcun cielo. Sono stato derubato del poter esistere prima che esistesse il mondo. Se ho dovuto
reincarnarmi, mi sono reincarnato senza di me, senza essermi reincarnato.
Sono la periferia di una città inesistente, il commento prolisso a un libro non scritto. Non sono nessuno, nessuno. Non so sentire, non so
pensare, non so volere. Sono una figura di un romanzo da scrivere che passa aerea ed evanescente senza essere esistita, fra i sogni di chi
non mi ha saputo completare.
Penso sempre, sento sempre; ma il mio pensiero non contiene raziocini e la mia emozione non contiene emozioni. Da una botola lassù, sto
precipitando nello spazio infinito, in una caduta senza direzione, infinitupla e vuota. La mia anima è un maelstrom nero, una vasta vertigine
intorno al vuoto, il movimento di un oceano infinito intorno a un buco nel nulla, e nelle acque che più che acque sono vortici, fluttuano tutte le
immagini che ho visto e sentito nel mondo – ci sono case, volti, libri, casse, echi di musica e sillabe di voci, in un turbine sinistro e senza
fondo.
E io, proprio io, ne sono il centro che esiste solo per una geometria dell’abisso; sono il nulla intorno a cui questo movimento gira, come fine
a se stesso, con quel centro che esiste solo perché ogni cerchio lo possiede. Io, proprio io, sono il pozzo senza pareti, ma con la viscosità
delle pareti, il centro di tutto con il nulla intorno.
FERNANDO PESSOA – IL LIBRO DELL’INQUIETUDINE