FRASI CARINE Frasi Straordinarie Da Scrivere a chi Ami! Dedica una Frase Significativa, una Frase Carina e Straordinaria, FRASI SIGNIFICATIVE! Scegli le Tue FRASI!
Frasi
Esistono fili invisibili di silenzio che, al di là del tempo e delle distanze, riescono a tenere unito il pensiero di due anime, avvolgendole in un abbraccio senza fine. Ma ne esistono altri ancora più forti, che stringono in morse talmente strette da far male: sono quelli rimasti in sospeso. ♥ℐℬ
– Imma Brigante –
La paura non appartiene ai coraggiosi,
ed i coraggiosi hanno la voglia di rendere realtà un loro sogno,
per cui se ne fregano della paura e rischiano cercando di andare incontro a quel sogno,
cadono e si rialzano e continuano a provare, cuore e anima
e in quel percorso imparano tante cose della vita e migliorano se stessi
solo cosi avranno magari la chiave del loro sogno.
È il percorso che facciamo verso un sogno che rende più bello il sogno diventato poi realtà. Dobbiamo avere fede in noi stessi e nella ricchezza delle nostre anime, il dono più prezioso che ci ha dato Dio. SumyFrasi ©
Lo vedi??Vedi a che punto mi hai fatto arrivare??Sono sui piedi di un abisso, ho le ali bruciate. Ma lo vedi che bruciano anche da dentro? sono i miei pensieri e le miei colpe che mi ardono dentro e non c’è acqua che plachi questo fuoco,non ci sono parole per placare quello che sento, la paura, la rabbia,l’orgoglio,la gioia e la tristezza che mi porto ancora dentro.Non ho trovato qualcosa capace di cancellare tutto questo perchè forse è indelebile e fa male ogni volta di più,ad ogni minimo sussulto del cuore,in ogni istante.
E intanto continuo a bruciare senza sapere cosa fai,dove sei….perchè…
Comunque le migliori sono quelle senza foto con 9798mila mi piace, senza decine di ragazzi che scrivono loro cuori in bacheca, Quelle che invece di pubblicare frasi fatte scrivono quello che pensano, anche a costo di non essere cagate da nessuno.
Quelle che ti contattano perchè hanno qualcosa da dirti su cosa pensi tu, non su come sei venuto in una foto.
Quelle che non si fanno problemi a mostrarsi per quelle che sono,
Quelle sono le migliori.
Andrea D’Anca
Ho il peggior titolo professionale che esista. Imbarazzante. Quasi non entra nel biglietto da visita. Ho deciso che più è lungo il titolo più il lavoro è di merda. Cercano di abbagliarti con il titolo perchè tu non ti accorga che sei confinata in un angolo dell’ufficio a fare dei noiosissimi conti che nessun altro ha voglia di fare.
Sophie Kinsella * Ti ricordi di me?
***
la mattina dopo avrei dovuto alzarmi presto. Perchè….
Oh no…
Il funerale di papà. Il giorno successivo, alle ore undici. Il che significa…
Me lo sono perduto? D’istinto faccio per alzarmi, ma anche stare seduta mi provoca un terribile capogiro.
Alla fine cedo, se pure con riluttanza. Me lo sono perduto. Me lo sono perduto. Non posso farci niente.
Non che lo con oscessi bene, mio padre. Non era granchè presente, anzi, per la verità sembrava più uno zio che un padre. Quel genere di zio scherzoso e un po’ canaglia che ti porta i dolci a Natale e puzza di alcol e sigaretta.
La sua morte non è arrivata come un terribile choc.
Doveva farsi mettere un bypass coronarico, e si sapeva che l’operazione aveva solo il cinquanta percento di probabilità di riuscita.
Eppure oggi avrei dovuto esserci insieme alla mamma e Amy. Insomma Amy ha solo dodici anni, e tra l’altro è piuttosto timida per la sua età. All’improvviso me la vedo seduta nel crematorio di fianco alla mamma, tutta seria sotto la frangetta da pony delle Shetland, tra le mani un malconcio libretto per bambini. E’ troppo piccola per vedere la bara del padre senza la sorella più grande a tenerle la mano.Nel raffigurarmela mentre cerca di mostrarsi coraggiosa e adulta, sento d’un tratto una lacrima scendere lungo la guancia.. E’ il giorno del funerale di mio padre, io sono in ospedale con il mal di testa e forse una gamba rotta…
Sophie Kinsella * Ti ricordi di me?
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preoccupata sorseggio la spremuta. E’ normale pensare che la propria madre sia matta. Ma la mia è tutta fuori. E se deve essere ricoverata? Che ne faccio dei cani?
Sophie Kinsella * Ti ricordi di me?
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“credo di aver bisogno di rinfrescarmi”
In preda alle vertigini, trotto in bagno, mi spruzzo in po’ di acqua fresca in faccia, poi guardo allo specchio il mio riflesso stravolto, familiare e sconosciuto allo stesso tempo.
Ho la sensazione di essere sul punto di sciogliermi.
Qualcuno mi sta facendo un colossale scherzo? Sono in preda alle allucinazioni?
Ho ventotto anni, denti bianchi e perfetti, una borsa Louis Vuitton, un biglietto da visita che mi definisce “direttore” e un marito.
Come cavolo è potuto succedere tutto questo?
Sophie Kinsella * Ti ricordi di me?
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e pensare che ci sono tante cose orribili e mortificanti che ricordo benissimo: quando a scuola all’età di sette anni, ho dovuto mangiare semolino rischiando poi di vomitare; la volta che a quindici, mi sono messa un costume da bagno bianco e quando sono uscita dalla piscina era trasparente e tutti i ragazzi sono scoppiati a ridere. Ricordo l’umiliazione come fosse ieri. Eppure non riesco a ricordare quella passeggiata lungo una perfetta spiaggia di sabbia a Mauritius. Nè di aver danzato con mio marito a un ballo prestigioso. Ehi cervello, non ce l’hai qualche priorità?
Sophie Kinsella * Ti ricordi di me?
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Il dolore è un topo –
sceglie l’intercapedine nel petto
per timido nido –
ed elude la caccia –
…Il dolore è un ladro – rapido nel trasalire –
tende l’orecchio – per cogliere un suono
di quel vasto buio –
che ha trascinato la sua vita – indietro –
Il dolore è un giocoliere – ardito nell’esibirsi –
perché se esita – l’occhio per di lì
non colga i suoi lividi – siano uno o tre –
Il dolore è un buongustaio – moderato nel lusso –
Il dolore migliore non ha lingua –
prima che parli – bruciatelo in piazza –
le sue ceneri – lo faranno
forse – se rifiutano – come sapere –
ormai nemmeno la tortura ne caverebbe una sillaba
Emily Dickinson