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È provato scientificamente che nove donne su dieci, quando riescono a mollare il (o a farsi mollare dal) fidanzato, compiono due atti rituali in rapida sequenza: si tagliano i capelli e si iscrivono a un corso. (Per completezza di dati statistici, la decima è ancora lì che cerca di interpretare quelle sue parole sibilline: “Piuttosto che stare con te me lo taglio e lo metto in formalina”.)
La parola “corso” è intrinsecamente legata a “single”. Una coppia dice “corso” solo se seguito da un eroe del Risorgimento (corso Vittorio Emanuele, corso Garibaldi…) e in relazione a un sabato di strascicamento lumachesco tra le vetrine del centro. Per un single invece “corso” significa novità, stimoli, apporto di energia creativa. E magari la speranza di incontrare un pari condizione disposto a condividere qualche ora di sano yeppa yeppa. Senza impegno, per carità. Giusto perché talvolta il lavoro in team è meglio del fai da te.
Scegliere il corso giusto non è difficile. Le pubblicità si trovano nei luoghi più impensati e sui volantini più improbabili. Vicino alle macchinette del caffè negli uffici, nei bar accanto alla cassa, appiccicati sulle porte dei negozi… C’è un esercito di distributori di volantini perfettamente radicato sul territorio, capace di agire con impressionante capillarità e precisione (a parte quello che ha messo il volantino del corso di tantra gay nel libretto dei canti della messa).
Accade dunque che, per la mancanza di pudore di chi li organizza e il sentirsi alla deriva di chi vi aderisce, nelle città come nei piccoli centri sboccino i corsi più svariati, assurdi, infrequentabili. Ma esiste una legge di mercato che sostiene: qualunque corso tu organizzi, troverai sempre uno e almeno un single disposto a parteciparvi. Alcuni poi si sono fatti prendere la mano. La campionessa assoluta in questa disciplina è tale Martina Filaciocchi, detta la “Corsara Nera”, che può vantare
nel suo curriculum centocinque corsi in contemporanea (avreste dovuto essere alla festa per il centesimo!). Perché il record venga registrato è necessaria non solo l’iscrizione, troppo facile, ma la frequentazione oltre la terza lezione, limite critico di abbandono per la stragrande maggioranza dei corsi.
Non fatevi ingannare dunque dall’apparente assurdità dei seguenti corsi. Ognuno di essi infatti, per quanto insensato possa sembrare, ha un suo perché. O glielo si può trovare.
Corso di shiatsu
perché quando ti chiederanno: “Me lo fai un massaggio?” potrai cogliere l’occasione per vendicarti con (mal)trattamenti non ancora puniti dalla convenzione di Ginevra.
Corso di mega self defense
per momenti di antisocialità acuta (“Guarda che se non ti levi di torno ti sparo i pugni rotanti!”).
Corso di rugby
UMMA UMMA UMMA UMMA EH! EH! BLEEHHH! (vale la pena solo per la lezione in cui si impara il canto di guerra degli All Blacks).
Corso dì rugby femminile
dove prima ti placcano e poi ti danno i consigli per tirar via le macchie di fango dalla maglietta.
Corso di frisbee
per quelli che nel test risultano “single da cani”.
Corso di teatro
perché “la prossima volta che fingo un orgasmo voglio il David di Donatello”.
Corso di mimo
“Lo capisci così o serve che ti mandi affanculo a parole?”
Corso di regia
“Tu guarda in camera, che io cerco in salotto.”
Corso di scherma
perché ogni tanto può servire anche saper fare un fioretto.
Corso di samurai
alla peggio impari a usare gli stuzzicadenti.
Corso di arrampicata sportiva
per poter dire senza paura: “lo e te, tre metri sopra il cielo”.
Corso di ultra addominali
perché fa comodo avere sempre sotto mano un piano su cui fare un battuto di cipolle.
Corso di capoeira
attenzione, non è un piatto brasiliano a base di melanzane e peperoni.
Corsi di riciclaggio
perché i regali degli ex hanno sempre una seconda vita.
Corsi di scarabocchio creativo
per dare un senso alle riunioni di lavoro.
Corsi di pittura su vetro
per combattere la noia durante il sesso in automobile.
Corso di tiro con l’arco
perché il peluche gigante del luna park sia finalmente tuo.
Corso di hata yoga
perché la posizione del loto è sempre meglio di quella del caco.
Corso di ritmo latino
per leggere Cicerone senza sbagliare una battuta.
Corsi di yoga della risata
se ti scappa da ridere mentre fai la posizione del loto pensando a quella del caco.
Corso di acrobatica
per chi ama il sesso da lampadario.
Corso di aero G.A.G.
gambe, addominali, glutei… Perché, c’è altro che ha senso nella vita?
Corso di bodypump
per sentirsi finalmente alla pari con la tua bambola gonfiabile.
Corso di nuoto sincronizzato
per trovare i tempi giusti anche sotto la doccia.
Corso di patente nautica
per diventare una persona navigata.
Corso di roller
per fare le canne a tempo di record.
Corso di giochi di ruolo
per chi avrebbe sempre voluto giocare al dottore.
Corso di arredamento
“Sai cosa ci starebbe bene nella mia camera da letto? Tu.”
Corsi di astrologia olistica
per chi ha Saturno contro.
Corso per riconoscere il vampirismo energetico
per chi cerca qualcuno che gli faccia sangue.
Corso di tarocchi
per chi ha sempre sognato di farsi la zingara sotto una luna nera.
Corso di fiori di Bach
per conquistare l’insegnante di violino.
Corso di ceramica
… avete mai visto Ghost?!
Corso di sommelier
per chi è cresciuto col mito di “Michele l’intenditore”.
Corso di coro polifonico
per accordare gli orgasmi simultanei.
Corso per esperto in educazione sessuale
metti caso che fanno anche una lezione pratica.
Corso di sesso tantrico
perché se ci riesce Sting…
Corso di fotografia digitale
perché il fotoritocco è un diritto civile.
Luigi Coppia, SINGLE È BELLO