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Citazioni
“Una cosa avrebbe voluto dire ad alcune amiche. Che non le sopportava. Non sopportava quei sorrisi che si spegnevano appena lo sguardo si voltava.
La voglia che avevano di ascoltare senza condividere.
I loro commenti fatti di io lo sapevo e te l’avevo detto.
Le occhiate di insopportabile compiacenza quando minimizzavano o rendevano volgare la vita degli assenti.
Marta avrebbe voluto tacere, smetterla di raccontare la sua vita a chiunque. Soprattutto a loro.
Ma chi sarebbe stato in grado di ascoltarla?
Ascoltarla come lei avrebbe voluto.
Ascoltarla guardandola negli occhi.
Presente ad ogni invisibile lacrima.”
Marta, Gianfranco Brevetto
Mi sento un po’ Cappuccetto Rosso, ma tu non sei la nonna e per fortuna non c’è il lupo cattivo. C’è solo una capretta marroncina in mezzo al bianco delle rocce, l’azzurro sullo sfondo, il sentiero da percorrere fino alla spiaggetta per stendermi sull’asciugamano accanto al tuo.
ANTONIO TABUCCHI * SI STA FACENDO SEMPRE PIU’ TARDI
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Ho preso il tuo biglietto, sono entrato nel mare […] e l’ho depositato sulla superficie dell’acqua. L’onda l’ha avvolto, ed è scomparso alla vista. Oddìo, ho pensato per un momento con quel batticuore di quando si assiste a una partenza (le partenze causano sempre un po’ d’ansia, e tu sai che in me è sempre eccessiva), finirà contro le rocce. E invece no. Ha preso la direzione giusta, galleggiando gagliardamente sulla corrente che rinfresca il piccolo golfo, ed è scomparso in un attimo. Ho cercato di sventolare l’asciugamano per dirti ciao, ma tu eri già troppo lontana. Magari non te ne sei neppure accorta.
ANTONIO TABUCCHI * SI STA FACENDO SEMPRE PIU’ TARDI
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Il passato è più facile da leggere: uno si volta all’indietro e, potendo, da un’occhiata. E poi, sia come sia, esso rimane sempre impigliato da qualche parte, magari a brandelli. A volte bastano soltanto l’olfatto e le papille gustative, è notorio: lo sappiamo da certi romanzi, anche belli. Oppure un ricordo, quale che sia: un oggetto visto nell’infanzia, un bottone ritrovato in un cassetto, che so, una persona che essendo un’altra te ne ricorda un’altra, un vecchio biglietto del tram. E all’improvviso sei lì, proprio su quel trammino sferragliante che andava da Porta
Ticinese al Castello Sforzesco
ANTONIO TABUCCHI * SI STA FACENDO SEMPRE PIU’ TARDI
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E ho pensato alla vita, che è surrettizia, e che raramente mostra in superficie le sue ragioni, e invece il suo vero percorso avviene in profondità, come un fiume carsico.
Ti avevo detto: ora è finita.
Ma senza dirtelo, perché anche il silenzio è carsico.
ANTONIO TABUCCHI * SI STA FACENDO SEMPRE PIU’ TARDI
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Nei nostri sogni avevamo sempre fatto come Don Chisciotte che spinge il suo immaginario fino in fondo, un immaginario che presuppone la follia, purché essa sia esatta: esatta nella topografia del paesaggio reale che egli attraversa con la sua immaginazione.
ANTONIO TABUCCHI * SI STA FACENDO SEMPRE PIU’ TARDI
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quando leggerai la lettera che un giorno ti scriverò, vedrai, una lettera a cui ho sempre pensato, che mi ha accompagnato per tutto questo tempo, una lettera che ti devo e che scriverò davvero, puoi starne certa, te lo prometto…
Si sta facendo sempre più tardi.
ANTONIO TABUCCHI * SI STA FACENDO SEMPRE PIU’ TARDI
“Ma i miei sogni sono lucciole brillanti e vive,
leggere e svolazzanti,
in una gabbia trasparente.
Una trama di cristallo,
costruita ad arte da me stesso
ad ogni disillusione.
Ormai non ci sperano più di uscire e volare
ciò nonostante brillano tanto
e dalla gabbia la luce si vede,
e sembra materializzarsi il momento in cui
mani innocenti del bambino che fui
le lasceranno libere nel blu.
E dunque brillano più forte
soprattutto in certe notti in cui la luna è piccola
o nera e l’aria è fredda…
come in questa d’un inverno rigido e indifferente…”
ANTON VANLIGT, MAI TROPPO FOLLE
Quando si perde un amico, il tuo cuore smette di battere, pensi alle parole che vorresti dirgli, ma che quando viene la fine finisci sempre per restare zitta, senza parole, senza poter far nulla, con le lacrime che ti scendono dagli occhi, e pensare che lui neanche lo sa.
Quando si perde un’amico tutto è più strano, quando lo sentivi per messaggio sorridevi al mondo e pensavi “Ho lui e non mi abbandonerà mai perchè è un’amico vero”, e poi si scopre che tutto quello che avevi pensato era sbagliato. TUTTO. La opinione su di lui cambia completamente. Inizi a odiarlo perchè ti ha abbandonata in questo periodo buio. Tu per me eri importante…moltissimo. A volte succedono cavolate che ci fanno litigare e ci fanno venire in mente delle cose sbagliate. Tu non vuoi reggere il fardello insieme a me perchè è troppo pesante, ti do ragione, ma gli amici sono fatti per questo e se ti abbandonano nel momento del bisogno non sono veri amici.