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Aforismi
Ti dico che, l’universo è sempre esistito, e che lui, non è mai nato.
Siamo troppo piccoli per credere di aver capito tutto, riguardo alla vita e il creato, pensare che, l’universo sia nato con noi è semplicemente egoista, siamo noi quelli nuovi, lui è semplicemente stato gentile a darci una posizione nella sua grandezza.
(Ejay Ivan Lac)
Le storie che non sono mai cominciate, sono quelle che ti rimangono nella mente, storie, che rimangono sospese, tagliate dal silenzio e murate, da quella persona che fa battere il nostro cuore.
Sono quelle persone a cui, ogni volta, rivolgiamo il nostro pensiero, questo perché, sono sospese in aria, non sono mai scese e mai salite, rimangono lì, nel loro distacco, ma che in qualche modo, sono ancora sedute senza risposta, nel nostro cuore.
Cancellarle, perché? Il cuore ha tanto spazio, e poi…
Le porte del cuore si aprono solo da un lato, e noi, troviamo più semplice, nella notte, a fantasticare su quella storia, che non è mai cominciata, chiedendo a noi stessi se primo o poi, quella persona, sarà in grado di capire quanto bello sia, camminare nel nostro cuore, invece di restare li seduta…
in silenzio!
(Ejay Ivan Lac)
Amore son qui che aspetto…..
nulla mi è più dolce dell’attesa
di ciò che è passato e sentirne
il ritorno.
Intuirne i brividi delle emozioni
vissute.
Aspetto di vedere oltre il buio
dell’oggi, il bacio oltre le labbra
oltre i ricordi aspettando sfioro
ciò che non posso vedere, non
posso sentire…….
Aspetto amore, con lacrime di perla
che misurano il tempo che passa.
Ti aspetto senza futuro,senza passato
mi cullo nel vento, nei mari di ciò che fu.
Nel presente mi accorgo che non sono
io che aspetto, ma è il mio amore
che aspetta me.
(Mirella Narducci)
Perché tuo padre è quell’uomo che ti ha insegnato ad andare in bicicletta tenendoti il sellino da dietro per non farti cadere. E’ quell’uomo del quale ti ricordi solo all’ultimo momento di farti una foto con lui ai tuoi compleanni e se invece al suo ti scordi di farti gli auguri non ci rimarrà male perché lui lo sa che non l’hai fatto apposta. Sappi che quell’uomo, quando uscirai per la prima volta con un ragazzo, non dormirà tutta la notte aspettando il tuo ritorno, e il giorno dopo non ti chiederà com’è andata non perché non gli interessa ma perché ha paura che tu ti sia trovata bene con un ragazzo che con te non c’entra niente. E’ quell’uomo che quando trovi una sua foto da giovane, ti sembra sempre fichissimo e ti dispiace di non averlo potuto conoscere allora quando faceva lo scemo con tua madre. E’ un uomo che ogni volta che esce con la macchina spera che piova per incontrarti e darti un passaggio. Tuo padre è quell’uomo che quando tornavi troppo tardi ti sgridava ma dentro ti voleva solo abbracciare. Può litigare con chiunque per tutta la vita ma con te vorrà sempre fare pace in un attimo perché è quell’uomo che ti amerà come non ha mai amato niente nella sua vita. E ricordati, che se una volta quando sarai una donna, dovessi attraversare un momento difficile in cui ti sentirai sola come mai ti è successo e non troverai nessuno accanto, dovrai girare la testa per guardare dietro di te. E troverai un solo uomo.
Tuo padre.
Che cosa è il desiderio di gloria negli uomini, a bordo di questa terra che naviga nello spazio infinito dove un giorno farà naufragio? Mi sembra di vedere, su una grossa nave destinata al naufragio, o piuttosto il cui naufragio è continuo e già iniziato, numerosi passeggeri, non uno dei quali arriverà a destinazione: i primi morti nutrono il folle desiderio di occupare la memoria dei superstiti, di coloro cioè che a loro volta scompariranno quanto prima negli abissi. È vero che, a vederlo da vicino, il vascello è immenso, i passeggeri di un ponte non conoscono quelli dell’altro, la poppa ignora la prua: per questo nasce l’illusione. È vero anche che, mentre in un angolo della nave si muore, non molto lontano si danza, si celebrano matrimoni, si festeggiano nascite. E’ vero che l’equipaggio si riproduce e non diminuisce di numero. Ma che importa? Nonostante questo, il tutto è votato a una sola e medesima fine. Nessuno uscirà da questa massa galleggiante per andare a depositare il suo nome, o quello dei suoi simili, sulle costiere sconosciute, sui continenti e le isole senza numero che punteggiano il meraviglioso azzurro. Tutto accade qui dentro e a porte chiuse. Vale la pena? – La mia è una lunga parafrasi, ma Pascal ha reso questi pensieri con una sola frase: “Quanti regni ci ignorano!”.
Charles Augustin de Sainte-Beuve