FERNANDO PESSOA, Aforismi Fernando Pessoa Citazioni Poesie Pessoa Frasi Celebri Pessoa Frasi Famose Pessoa, FRASI PESSOA!
Poesie Celebri di Pessoa Raccontate in frasi Famose e significative!
Guarda i suoi libri…
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Guarda i suoi libri…
Ho pena delle stelle
che brillano da tanto tempo,
da tanto tempo …
Ho pena delle stelle.
Non ci sarà una stanchezza
delle cose,
di tutte le cose,
come delle gambe o di un braccio ?
Una stanchezza di esistere,
di essere,
solo di essere,
l’essere triste lume o un sorriso …
Non ci sarà dunque,
per le cose che sono,
non la morte, bensì
un’altra specie di fine,
o una grande ragione :
qualcosa così, come un perdono ?
FERNANDO PESSOA
Oggi, all’improvviso, sono giunto a una sensazione assurda e giusta. Ho capito, in una folgorazione intima, di non essere nessuno. Nessuno,
assolutamente nessuno. Quando il lampo ha balenato, quella che pensavo fosse una città era una pianura deserta; e la luce sinistra che mi ha
mostrato me stesso non ha rivelato lì sopra alcun cielo. Sono stato derubato del poter esistere prima che esistesse il mondo. Se ho dovuto
reincarnarmi, mi sono reincarnato senza di me, senza essermi reincarnato.
Sono la periferia di una città inesistente, il commento prolisso a un libro non scritto. Non sono nessuno, nessuno. Non so sentire, non so
pensare, non so volere. Sono una figura di un romanzo da scrivere che passa aerea ed evanescente senza essere esistita, fra i sogni di chi
non mi ha saputo completare.
Penso sempre, sento sempre; ma il mio pensiero non contiene raziocini e la mia emozione non contiene emozioni. Da una botola lassù, sto
precipitando nello spazio infinito, in una caduta senza direzione, infinitupla e vuota. La mia anima è un maelstrom nero, una vasta vertigine
intorno al vuoto, il movimento di un oceano infinito intorno a un buco nel nulla, e nelle acque che più che acque sono vortici, fluttuano tutte le
immagini che ho visto e sentito nel mondo – ci sono case, volti, libri, casse, echi di musica e sillabe di voci, in un turbine sinistro e senza
fondo.
E io, proprio io, ne sono il centro che esiste solo per una geometria dell’abisso; sono il nulla intorno a cui questo movimento gira, come fine
a se stesso, con quel centro che esiste solo perché ogni cerchio lo possiede. Io, proprio io, sono il pozzo senza pareti, ma con la viscosità
delle pareti, il centro di tutto con il nulla intorno.
FERNANDO PESSOA – IL LIBRO DELL’INQUIETUDINE
I miei pensieri sono qualcosa che la mia anima teme.
Fremo per la mia allegria.
A volte mi sento invadere da
una vaga, fredda, triste, implacabile
quasi-concupiscente spiritualità.
Mi fa tutt’uno con l’erba.
La mia vita sottrae colore a tutti i fiori.
La brezza che sembra restia a passare
scrolla dalle mie ore rossi petali
e il mio cuore arde senza pioggia.
Poi Dio diventa un mio vizio
e i divini sentimenti un abbraccio
che annega i miei sensi nel suo vino
e non lascia contorni nei miei modi
di vedere Dio fiorire, crescere e splendere.
I miei pensieri e sentimenti si confondono e formano
una vaga e tiepida anima-unità.
Come il mare che prevede una tempesta,
un pigro dolore e un’inquietudine fanno di me
il mormorio di un incalzante stormo.
I miei inariditi pensieri si mescolano e occupano
le loro interpresenze, e usurpano
gli uni il posto degli altri. Non distinguo
nulla in me tranne l’impossibile
amalgama delle molte cose che sono.
Sono un bevitore dei miei pensieri.
L’essenza dei miei sentimenti inonda la mia anima.
La mia volontà vi si impregna.
Poi la vita ferma un sogno e fa sfiorire
la bellezza nel dolore dei miei versi.
Fernando Pessoa
quand’ero bambino
vissi, senza sapere,
solo per avere oggi
quella rimembranza
[FERNANDO PESSOA- IL MONDO CHE NON VEDO]
***
Non so se dormendo
sto, se assente sono:
So che sto sentendo
la bocca che sorride
ai sogni che io sono
[FERNANDO PESSOA- IL MONDO CHE NON VEDO]
***
Tutto quello che facciamo
ha questo di singolare:
non è ciò che vogliamo.
Si fa perchè noi viviamo,
che è vivere e non pensare.
[FERNANDO PESSOA- IL MONDO CHE NON VEDO]
***
se qualcuno pensasse
nella vita, morirebbe
di pensiero
[FERNANDO PESSOA- IL MONDO CHE NON VEDO]
***
Tra il sonno e il sogno,
tra me e quel che è in me
e colui ch’io mi suppongo,
scorre un fiume senza fine
[FERNANDO PESSOA- IL MONDO CHE NON VEDO]
***
Ricordo: non ci fu nulla.
Sento, e la nostalgia crede
[FERNANDO PESSOA- IL MONDO CHE NON VEDO]
***
Ma il vento irrompe per strada e le foglie cadono sul marciapiede… Alzo gli occhi e vedo le stelle che non hanno nessun senso…
E di tutto questo rimango solo io, un povero bambino abbandonato, che nessun Amore ha voluto come figlio adottivo e nessuna Amicizia come compagno di giochi.
Sento troppo freddo. Sono così stanco nel mio abbandono.
Vento, va a prendere mia Madre. Portamela di Notte nella casa che non ho conosciuto…
Ridammi, immenso Silenzio, la mia nutrice e la mia culla e la canzone con cui mi addormentavo…
FERNANDO PESSOA * IL LIBRO DELL’INQUIETUDINE