Venite bambini facciamo un girotondo,
cantando le canzoni di ogni parte del mondo;
dai, non aver paura di dare la mano,
a lui che viene da un paese lontano.
Conoscendolo impareremo cose interessanti,
nuovi giochi e ritmi coinvolgenti;
tante saranno le sorprese,
nell’apprendere la cultura del suo paese.
E ora vieni qui piccolo Jemil,
canta anche tu come ha fatto Halì,
regalaci un po’ d’emozione,
facci sentire la tua canzone.
Tocca a te ora Maria,
recita per noi la tua poesia,
poi tu Tommy con la tua storiella,
quella dell’asino e la pecorella.
Questo si che è un bel girotondo,.
dove ognuno è allegro e giocondo,
dove ognuno fa sentire la sua voce,
per portare un messaggio di pace.
La storiella è qui finita,
spero che a qualcosa sia servita:
se hai seguito bene con attenzione,
questo vuole essere un messaggio d’amore!
Terry Di Vetta
Dorme la bimba nel suo lettino,
accanto a lei sonnecchia il fratellino;
la mamma in cucina fa le ciambelle,
con l’aiuto delle sorelle.
Tutti a tavola, sveglia bambini!
Venite qui, zie e nipotini,
ci son ciambelle in quantità,
che profumo, che bontà!
Si lecca le dita la più piccolina,
poi chiede un’altra ciambellina.
Per i bambini c’è l’aranciata,
per gli adulti un buon vino d’annata.
Poi zio Peppino racconta una storiella,
mentre s’ingozza un’altra ciambella,
lo sanno tutti che è molto goloso,
ma guai a dirlo perché è permaloso.
Così tra un boccone e un bicchiere di vino,
s’è bello e inciuccato lo zio Peppino,
zia Maria gli toglie il bicchiere,
e traballando lo mette a sedere.
La domenica è finita,
e anche la nonna si è divertita;
i bimbi son pronti per la nanna,
canta la ninna contenta la mamma.
Al mio papà
…Se non ci fossi tu…
Di tutti sei di più!
Sempre pronto a intervenire,
a proteggere e a capire;
t’informi su i miei studi, mi fai compagnia,
ti siedi accanto alla mia scrivania,
anche quando sei stanco e stressato,
e non hai per niente riposato.
A volte sei dispotico e severo,
ma so che di me sei fiero:
papà ti voglio tanto bene,
vorrei tanto confidarti le mie pene,
ma da te mi faccio vedere forte,
spavalda e con le gonne corte;
mi rimproveri, ma ormai sono una signorina,
anche se tu mi vedi sempre bambina,
e non vuoi proprio capire,
che troppo presto mi mandi a dormire.
Per fortuna che c’è la mamma,
che ti distrae col suo dolce alla panna,
così ammaliato e ben addolcito,
che lei mi è complice non l’hai capito!!!
Siete troppo forti, cari papà,
nessuno mai vi eguaglierà!
Girotondo dei bambini che vengono e che vanno,
ogni quindici giorni, un mese, un anno.
oggi per un controllo è tornata Maria,
e quando è qui non vuole più andare via.
Lei ormai è diventata un mito,
e questo ospedale è in fondo il suo nido.
Ma ecco che arriva Cristian strepitando,
corre dietro la mamma che se ne sta andando:
vieni qui, piccolo puffettino,
andiamo, ti porto a spasso col passeggino.
Vengo anch’io, grida Maria,
aspettatemi, non andate via.
Passiamo un attimo al negozietto?
Chissà, forse ci scappa un regaletto!
Questa è la strategia,
della simpatica e furbetta Maria.
Ora bambini andiamo in sala giochi,
non importa se siamo in pochi,
col computer possiamo giocare,
tante cose sperimentare e imparare.
Dalla dialisi vien su Ludwig, il vero artista,
lui nella classifica è in testa,
è il più grande, quindi il “capo”,
da tutti considerato un vero mago.
Intanto Pasquale fa un bel disegno,
poi lo colora con molto impegno,
sempre attento al piccolo Paolino,
che vorrebbe collaborare col suo pennellino.
Tania invece vuol farsi coccolare,
oggi non le va proprio di lavorare,
guarda Pasquale con ammirazione,
mentre con le cuffie ascolta una canzone.
Basta con le matite e i pennarelli!
Ho voglia di ballare, fare un po’ di saltelli:
Silvia si muove a suon di ma-carena,
e tutti gli altri la seguono a catena;
Cristian eccitato batte le manine,
Paolino vuole cantare le canzoncine,
Chiara balla, Francesco suona la trombetta,
e tutto felice fa una piroetta .
C’è confusione ma tanta allegria,
e si dimentica per un po’ la malattia,
che regredisce e scappa via velocemente,
se positiva e gioiosa è la mente.
Così tra un gioco e una canzone,
la terapia e il controllo della pressione,
la giornata è trascorsa serena,
siamo tutti un po’ stanchi, ma ne è valsa la pena!
Ogni giorno è una novità da scoprire,
ore, attimi da scolpire!
Sboccia un seme:
è la corrente di vita,
percorre le vene
e da una gioia infinita.
La gioia di vivere
scaturisce dal saper ridere
e fare in modo che ogni giornata,
sia allietata da una sana risata.
Come dalla terra sboccia un fiore,
da un cuore fertile nasce l’amore.
Coltiva il sorriso e l’amore,
come si cura e si nutre un fiore,
non permettere che appassisca,
ma sempre più rigoglioso rifiorisca.
Alza un muro che vieti il passaggio
a tutto ciò che crea disagio;
fai entrare in tua compagnia,
solo la gioia e l’allegria.
E seppur dovesse entrare anche il dolore,
non temere, fortifica il tuo cuore!
La vita è breve e preziosa,
ieri bambina, oggi giovane sposa.
Domani mamma,poi nonna,
addio per sempre alla minigonna!
Il tempo passa e vola,
ti svegli una mattina e senti un nodo in gola,
vedi un ombra sul viso:
dve se n’è andato quel bel sorriso?!!
In fondo agli occhi la stessa luce,
nel cuore e nell’anima la stessa voce,
ma l’immagine riflessa dice:
“non è più tempo” non sei più la stessa!
Ricordo come in sogno il dolce istante
allorchè vidi per la prima volta,
lo sguardo pien di luce scintillante,
di te ridente verso me rivolto.
Di giorno mi appari sovente
io lascio d’un lampo il lavoro…
ti ammiro, contemplo il volto ridente,
ma solo per poco.
Sparisci d’un tratto,
non vedo più il tuo bel volto,
nell’azzurro di un cielo infinito,
svanisce il mio sogno proibito…
Mobili pregiati …
quadri famosi …
abiti griffati …
gioielli costosi …
Casa e padrone ,
in perfetta “comunione”.
Ma denaro e onori,
non riempiono i cuori.
In un nido d’amore,
è indispensabile che ci sia il sole,
un tavolo molto capiente
pronto ad accogliere tanta gente;
Il calore del camino,
un buon vino frizzantino,
un pianoforte, una libreria:
questa è casa mia!