Buon Natale a teBuon Natale a te
Terry Di Vetta
Sola,in mezzo alla natura,
spazia lo sguardo mio
da questa altura.
Lassù trionfa austero,
un antico Monastero;
tanti paesi intorno,
come una corona
fanno da contorno.
Monti,colline,
viottoli,stradine.
Appollaiato sotto un pino,
un musicante suona il violino;
una coppietta poco distante,
giura di amarsi eternamente:
“luce di diamante,
che non mente!”
la campana con i suoi rintocchi,
attira l’attenzione dei miei occhi,
è la chiesetta dell’Abazia,
che suona l’Ave Maria!
In quella stradina
in mezzo al verde,
ecco che s’incammina
tanta gente:
“fedeli pronti al richiamo di Dio,
che non riesco a sentire io!
Il mio Dio è qui,
in questa oasi di pace,
qui sento la sua voce.
Di nuovo suona la campana,
la sento sempre più lontana,
la voce della natura è più forte,
dentro di me
si aprono tutte le porte:
“amore,gioia,riconoscenza,
gratitudine.
Le dono a “Te” Dio,
queste mie ore di solitudine!
Ehi tu,
donna del 2000,
dà ai tuoi pensieri
colori nuovi,
esci dalla fila,
prendi un po’ di “ieri”
: antichi sapori,
valori,
bellezza genuina,
innocenza di bambina,
guance senza oliva,
seni armoniosi,
vita senza psicosi.
Lascia andare via
quel fardello di ipocrisia,
vivere di immagine
è morire un po’ alla volta,
chiudila quella porta!
Dentro di te c’è un verde prato,
apri quel cancello dorato,
lì dimora la bellezza vera,
sei tu la primavera!
Finalmente sul tuo viso,
un vero, autentico sorriso!
Aprile se n’è andato
lasciando un messaggio:
dopo di me ecco fratello maggio.
Mese delle rose,
delle mamme e delle spose.
Mese Mariano:
“Totus tuus.”
motto ormai celebre,
sicuro incèdere
verso Maria
e il Santo Rosario.
Maggio:
“gli adulti anziani”,
secondo il detto dei Romani,
festeggiato con canti e balli
e teneri arboscelli.
Maggio,
mese della fertilità
e di sana spiritualità.
Per te che mi hai dato tanto amore,
per te mamma ho colto questo fiore,
è un semplice fiore di prato,
ma saprà dirti quanto ti sono grato.
Il tuo è l’amore più grande,
che arriva al cuore anche se sei distante.
Sempre pronta ad accogliere e a perdonare,
a comprendere e a consolare.
Della casa sei la regina,
in ogni stanza, non solo in cucina.
Il tuo “tocco” come per magia
dona luce, calore e armonia.
Mamme,
belle con ogni espressione,
la loro bellezza dimora nel cuore,
sia nella gioia che nel dolore.
In questo giorno a te dedicato,
e per tutti gli altri che non ho dimenticato,
un abbraccio, una tenera carezza,
Mamma, solo tu sei la mia certezza!
Papa Giovanni Paolo II
(Beato)
Un coro di voci s’innalza nel cielo,
nel cuore di tutti, un unico pensiero:
“Santo”.
Il Padre più amato,
sempre allegro pur se malato.
Anticonvenzionale,
schietto e sicuro,
per lui non esisteva nessun muro.
Nessuna barriera fermava il suo ardore.
Per far conoscere la buona “novella”,
è andato in giro per tutta la terra,
esprimendo per ogni diversa religione,
rispetto e comprensione.
Affascinato dal mondo giovanile,
si è fatto capire e seguire.
Il suo sguardo dolce e penetrante,
accarezzava l’anima,
e si sentiva che Dio era lì,presente.
Amava la musica, sentir cantare,
dei giovani ha conquistato il cuore.
Con i bambini, tenero e affettuoso,
parlava in modo semplice,
ironico e scherzoso,
che l’hanno reso a noi ancora più prezioso.
Non ci sarà mai più al mondo,
un Papa più amato di Giovanni Paolo II
Un Papa, un uomo ….
Un intreccio di grappoli lilla
ornano il pàtio della villa.
Cespugli di roselline gialle
accarezzate da variopinte farfalle,
diffondono nell’aria primaverile,
un profumo magico e gentile.
Il pino, alto e severo,
tende le sue braccia al cielo.
La lucertola timorosa,
pigra, al sole si riposa.
La cornacchia vigile è li che osserva,
il verme che striscia tra la terra.
Il merlo furbo scende veloce,
e afferra il verme gracchiando con la voce.
Il continuo cinguettio degli uccellini,
sembra un concerto di tanti violini.
Il libro è aperto, ma fermo all’introduzione,
la natura rapisce la mia concentrazione:
la vista, abbagliata da tanto splendore,
l’udito, ammaliato da un mix di suoni,
si inebria l’olfatto dai tanti profumi.
Colori, suoni, aromi…
Ok, il libro lo leggo domani!
Un foglio bianco,
una frase scritta a metà,
poi più nulla…
Là tra le tante avversità,
affiora un pianto:
“un bimbo senza culla
abbraccia il suo orsetto,
l’unico suo affetto.”
È difficile trovare le parole,
per descrivere un emozione,
forse è più facile con una canzone,
potere della musica,
chiave universale,
che apre ogni porta,
e permette a tutti di entrare.
Un bimbo, migliaia di volti,
disperati, sconvolti.
Cosa scrivere, ti senti impotente,
come aiutare così tanta gente!
La frase interrotta,
scotta,
la fiamma divampa a dismisura,
cresce la paura.
Ai “grandi di ogni Nazione,
attenzione,
Dio non perdona!
In questa baraonda,
tra guerre e terremoti,
travolti dall’onda,
di tanti immigrati,
ci incamminiamo a stento,
al più nobile sacramento:
“Pasqua di Resurrezione”.
Una speranza,
una coro,
una canzone.
Una stanza,
una preghiera,
recitata ogni giorno quando si fa sera.
Pasqua di primavera,
in ogni cuore,
fa che sbocci un fiore,
un po’ di calore,
dai raggi del sole,
dal cielo, Tu Signore,
mandaci la Santa benedizione!