Mi mancano le tue carezze.
Le contavo sempre ad una ad una, quando con piccoli gesti di premura riuscivi ad adornarmi quest’ anima un pò scarmigliata. E mi facevi bella fuori e dentro.
Vicino a te mi sento fiore, poesia, lacrima di gioia che scende per avvolgersi fra le tue ciglia. Io che se non attraverso il tuo corpo, viva non lo ero mai stata.
Ed è per te che ho imparato a sognare ad occhi aperti, a braccia spalancate. Così da contenere il mondo, la natura, e le ali degli uccelli. Nella speranza che al primo migrar dell’ autunno, il loro volo ti possa portare da me.
Tanya bì ©