- Non si domandò se fosse in ritardo o in anticipo rispetto alla tabella di marcia. L’importante, meditò, era finalmente aver tagliato il traguardo.
- Si volse in una calma apparente, ma con l’animo in subbuglio, incamminandosi sulla via del ritorno. Aveva fatto appena pochi passi, quando si girò di scatto per esaminare quel tronco sul quale si era seduto e si sentì così: alla deriva. Nemmeno lontanamente lo sfiorò l’idea che si sarebbe perso per ritrovarsi.
- quel modo di vivere che era stato…che non era più…che sarebbe potuto essere ancora.
- La mente umana era davvero incomprensibile. Si fa del tutto per ciò a cui si tiene di più in assoluto e poi basta una frazione infinitesimale di un secondo per sentirsi completamente svuotati da ogni emozione per la quale si sono spese energie.. e addosso, nella mente, nelle viscere, nel corpo.. non rimane che niente.
- “Dove andiamo?”, chiedeva sempre. “A vedere se è vero”, rispondeva il padre con un sorriso.
- …chissà per quanto ancora avrebbe vegliato sui lividi dell’anima nella speranza di riassorbire il versamento del dolore.
- …era lontana l’idea di innamorarsi nuovamente.
- So che le parole non servono. Ci vuole pazienza per mettere ordine nel disordine… ma, vedrai, ogni pezzo andrà al posto giusto. La vita, spesso e volentieri, è un rompicapo che somiglia a un puzzle. Il rischio che si corre è quello di perdere un solo tassello che impedisca di completare l’immagine che si ha davanti.
- Ho la netta sensazione che tu ti stia punendo per impedirti di trovare pace.
- Il tuo dolore è la dimostrazione del grande amore che hai per lei.
INCONTRI di Mauro Andreucci