19 LUGLIO 1992, ore 16,59 – Strage di via D’Amelio
“Un’esplosione enorme scuote un caldo e sonnolento pomeriggio estivo a Palermo.
Mani mafiose azionano il dispositivo che deve far tacere per sempre anche Paolo Borsellino che, insieme a Giovanni Falcone, era l’emblema ed il simbolo della lotta VERA alla mafia e ai suoi legami con parte della politica e dello Stato.
Insieme a Paolo Borsellino, muoiono gli agenti di scorta Agostino Catalano (caposcorta), Emanuela Loi (prima donna a far parte di una scorta e a cadere in servizio), Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina e Claudio Traina. L’unico sopravvissuto è Antonino Vullo, gravemente ferito.
Dopo l’attentato, l’ “agenda rossa” di Borsellino, agenda che il giudice portava sempre con sé e dove annotava i dati delle indagini, sparisce e non viene più ritrovata.
Solo 1367 ore separano la strage di via D’Amelio dalla strage di Capaci in cui era stato ucciso Giovanni Falcone, sua moglie e la sua scorta…
Solo 1367 ore…stesse mani mafiose, stessa regia…”
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