Dopo l’ operazione chiesi di vederlo. A colpo d’ occhio sembrava una pallina di marmo, innocua, quasi graziosa. Dopo alcuni giorni lo esaminai al microscopio, e mi resi conto di che cosa fosse capace riproducendosi.
Capii che avevo un nemico dentro di me: un alieno, che ha invaso il mio corpo per distruggerlo. Ora abbiamo un rapporto di guerra: lui vuole ammazzarmi, io voglio ammazzare lui
Oriana Fallaci
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Qualcuno, come Susan Sontag, ha detto che sono stata una stupida. Forse. Ho lasciato correre giorni preziosi. Ma se mi accadesse oggi, rifarei esattamente la stessa cosa. Io non scherzo, non faccio poesia quando parlo dei miei libri come se fossero figli.
Li ho concepiti e partoriti. Credo che qualunque madre, dovendo scegliere tra la propria vita e quella del figlio, sceglierebbe il figlio
Oriana Fallaci
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Non credo alla predestinazione. Esiste soltanto la predisposizione. Vi sono persone predisposte a morire di cancro e altre predisposte a morire impiccate, con lo stesso rigore clinico.
Ennio Flaiano
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Cosi’ ci togliete ogni speranza Non e’ vero che e’ una malattia inguaribile. Le si puo’ sopravvivere. Per alcuni anni, per numerosi anni
Oriana Fallaci
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Bando alle illusioni: il figlio di cane ritorna sempre. Quando ci si sente condannati a morte, quando il futuro e’ piu’ breve, ci si preoccupa di usare bene il tempo che rimane
Oriana Fallaci
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Lascia che io torni a respirare, e mai così tanto saprò apprezzare la vita. Il vuoto che esso mi lascerà nel petto, lo farò occupare tutto dal cuore.
Marina Gaddi, cancro al seno
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Le parole più belle che uno possa desiderare di sentire non sono più ‘Ti amo’, ma ‘Non si preoccupi, è benigno!
Woody Allen
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Il cancro e l’AIDS sono bestie educate: mangiano una ben misera razione di carne rispetto a quella che hai mangiato tu e non ti lasciano solo come tu tenti di fare con loro
Fabrizio De André
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La mattina che lo operarono, il cancro si era talmente diffuso per il corpo di Edward che i medici valutarono al 5% la sua possibilità di sopravvivere: però non avevano calcolato l’incazzatura che gli avevano procurato
Non è mai troppo tardi, Film
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Esiste un legame tra depressione e cancro? È scientificamente dimostrato: su 100 persone che vengono a sapere di avere un cancro, 95 smettono di ridere.
Lia Celi
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… ero solo vecchio, senza più obblighi, e volevo essere quel che ho sempre voluto essere: esploratore. Non più del mondo esterno – più o meno quello l’ho conosciuto – ma del mondo che da sempre i saggi di tutte le culture dicono essere dentro ognuno di noi. L’uomo moderno pensa sempre meno a quel mondo. Non ne ha il tempo. Spesso non ne ha l’occasione. La vita che facciamo, specie nelle città, non ci fa più pensare in grande, presi come siamo a correre in continuazione dietro a un qualche dettaglio, a una qualche piccolezza che ci fa perdere il senso del tutto. Me ne ero accorto, alla fine, nel mio stesso mestiere. Dovevo raccontare le guerre, ma non chiedermi perché, con tutto il progresso di cui l’uomo si vanta, le guerre sono ancora così parte della sua esistenza e perché, quanto più civili e progrediti sono i paesi, tanto più investono enormi capitali per studiare nuove armi capaci di uccidere sempre meglio e di più. E poi, fino ad alcuni anni fa, raccontare una guerra poteva servire, la gente si ribellava; un massacro commuoveva ancora. Oggi anche raccontare non serve più. Ogni giorno ci sono nuove storie di massacri, ingiustizie, torture, ma ci si fa appena caso. Siamo sopraffatti. Pensiamo di non poterci fare nulla e così tutti diventiamo sempre più complici del più semplice dei crimini: l’indifferenza. Nessuno ha più risposte che contano, perché nessuno pone più le domande giuste. Tanto meno la scienza, che in Occidente è stata asservita ai grandi interessi economici e messa sull’altare al posto della religione. Così è lei stessa diventata «l’oppio dei popoli », con quella sua falsa pretesa di saper prima o poi risolvere tutti i problemi. La scienza è arrivata a donare la vita, ma non a dirci che cos’è la vita. La medicina è riuscita a rimandare la morte, ma non a dirci che cosa succede dopo la morte. O sappiamo forse davvero che cosa permette ai nostri occhi di vedere e alla nostra mente di pensare? Eppure, grazie alla grande fiducia che abbiamo nella scienza, diamo ormai tutto per scontato. Si crede di sapere e non si sa. Ci si accontenta dunque di non sapere, convinti che presto si saprà. Qualcuno se ne sta certo occupando! La popolazione aumenta, esaurendo le risorse della Terra, l’acqua innanzitutto? Sicuramente la scienza risolverà anche questo problema. Milioni di esseri umani patiscono la fame in gran parte nel mondo? Rimettiamoci alla modificazione genetica di certi semi che presto produrranno raccolti miracolosi e magari anche… nuovi tipi di cancro. Viviamo come se questo fosse il solo dei mondi possibili, un mondo che promette sempre una qualche felicità. Una felicità a cui ci avvicineremo con un progresso fatto sostanzialmente di più istruzione (che istruzione!), più benessere, e ovviamente più scienza. Alla fine dei conti tutto sembra ridursi a un problema di organizzazione, di efficienza. Che illusione! Ma è così che ci siamo tarpati le ali della fantasia, che abbiamo messo il bavaglio al cuore, che abbiamo ridotto tutto il mondo al solo mondo dei sensi, con questo negandoci l’altra metà
Tiziano Terzani, Un altro giro di giostra
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Il cancro entra in noi o noi entriamo, ammalandoci, nella rivelazione del cancro universale?
Guido Ceronetti, Il silenzio del corpo
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Quando muore qualcuno di cancro, mi chiedo sempre dove aveva il tumore, chissà quale cellula lo ha determinato, quale cellula malata ha raggruppato segretamente attorno a sé altre cellule, se c’è stato un giorno preciso in cui è iniziato il golpe cellulare mentre il corpo ignaro era in un ufficio postale o al tavolo di un self-service o sul vagone di un treno o stringeva la mano a un aperitivo.
Giorgio Falco, L’ubicazione del bene
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Se fai per benino l’uomo ignoto della strada, non dici mai il tuo parere, ti occupi solo della tua famiglia e non vivi in tempi di guerra, hai ottime probabilità di morire di un infarto, di una trombosi cerebrale o di cancro.
Franz Fischer, Aforismi
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Glioma, fibroma, blastoma. Qualunque sia il tumore le persone pensano che il tuo approccio sia lo stesso: trovi il punto del corpo in cui si nasconde, poi apri il paziente e tagli via tutto. Ma non stai combattendo soltanto contro un tumore, in realtà sei in guerra contro un miliardo di cellule.
Grey’s Anatomy