Melissa.24
E non importa quante volte cambi taglio di capelli o in quante palestre ti iscrivi o quanti bicchieri di chardonnay bevi con le amiche,vai lo stesso a dormire ogni sera riesaminando ogni dettaglio e chiedendoti dove hai sbagliato,come hai fatto a non capire.E come diavolo hai potuto pensare di essere tanto felice in quel momento.Ti capita anche di convincerti che lui capirà che cosa ha perso e busserà alla tua porta.. ma infondo sai che non lo farà.
e capita all’improvviso, mentre mangiamo un panino, mentre parliamo di quanto è bello il mare a settembre, mentre urliamo perché non ci siamo capiti, mentre ci laviamo i denti davanti allo specchio e ci prendiamo in giro, mentre camminiamo e siamo sereni, come se il mondo non potesse interferire quando siamo per mano. Non lo so cosa mi succede, ma all’imp
rovviso mi innamoro anche se sono già innamorata. Mi innamoro così tanto che mi viene da ridere e da saltare e da sposarmelo e da comprarci le pentole e da sceglierci i divani e le tende e da farci sei figli e da piangere di felicità. Vorrei amarlo di meno, vorrei che mi amasse di meno.Avrei meno paura, perché così tanto amore fa paura.
Il principale problema di mio padre è sempre stata la dipendenza. Dipendenza dalla droga,dipendenza dall’illegalità,dalle bugie,dalle balle. Dipendenza del volere essere forte e debole allo stesso tempo. Dipendenza da me,che sono la più piccola e ha sempre voluto che l’amassi come quando era bambina e mi portava a mangiare il gelato passeggiando mano nella mano. Sono uguale a lui ed è per questo che l’odio. Siamo dipendenti. Dipendenti dall’amore.
Non ho mai smesso di aspettarti. Non sto più con il naso appiccicato alla finestra per vederti spuntare all’improvviso, non vivo più con il telefono continuamente in mano, non parlo più di te con chiunque incontri, non passo più le notti in bianco pregando che tu non ti innamori di un’altra. La vita va avanti, ma io ti aspetto ancora. Ti aspetto con dignità, con la calma di chi sa che, anche se non tornerai, ti aspetterà fino alla fine.
Stamattina ho ripreso a respirare. Mi sono svegliata,la sveglia è suonata all’ora in cui era stata abituata,mi mancava quel suono odioso nelle ore in cui il sole ancora non vuol uscire. Ho ripreso la mia vita di sempre,con qualcosa in meno e qualcosa in più.
Il freddo mattutino,il maglione nuovo,il sole che spicca sul viso..un viso un po’ stanco dopo aver trascorso giornate interminabili in casa..un viso sempre sorridente.
Ho ripreso a respirare con un po’ di paura. E’ stato bello,riprendere le vecchie abitudini ed apprezzarle,rivedere chi ti sorride tutti i giorni e chi no.
Son passati comunque alcuni giorni,ci ho pensato,ci ho riflettuto,ho cercato di vedere i pro e i contro. Poi ieri incontro questa signora,senza braccia,due protesi,due mani finte da dar paura. E mi racconta di un incidente,aveva circa trent’anni e due figli,un marito che non l ha mai lasciata,perché lei dice ‘che la bellezza è dentro’. Può sembrare una frase fatta,le dico. Ma è la verità.
Poi me ne vado,con un senso di rimorso,di colpa. Penso alle sue parole ‘Ah è stato un incidente? Un brutto colpo eh? Ti ricordi qualcosa? ‘
Ricordo e non ricordo. Voglio ricordare e no. Perché mi è andata bene,alla fine. Non sporcherò le pagine di lacrime perché non riesco ad addormentarmi senza rivivere quell’attimo,quel dolore,quell’assurdo.. Non sporcherò le pagine chiedendomi continuamente il ‘perché’ e soprattutto perché a me. Perché non sono scesa prima o dopo,perché ho aspettato tanto,perché io ero lì,stesa a terra coperta da una paura che mi bagnava il volto,i capelli,le labbra. Lo stomaco lo sentivo forte e il cuore in modo irregolare.
E allora quando capisci davvero le cose,prendi e raccogli la vita con un animo diverso. E grazie ad un Dio che non esiste grazie a non so chi che sono qua.
Grazie.