Voglio imparare ogni giorno ad essere povero di cose ma piena di energia inventiva, guerriero quando occorre ma delicato nei confronti del creato…
Voglio crescere tra abbracci di sole e carezze di luna,e delle strade voglio notare solo i bordi fioriti, di un campo di fiori farmene letto. Voglio avere come obiettivi segnali di verità, presagi di bellezza,espansioni del cuore. La terra promessa è un terreno di incontro di semi diversi, un luogo di scambio di idee ed esperienze, di ricerca di affinità di sviluppo e di qualità, dove non si scambia la filosofia con la pubblicità, né la ricerca con il tornaconto, si adopera una politica del sorriso e della condivisione, trae la sua energia da una visione di “primavera” che è qui per essere vista,colta e goduta.
Sono scelte di vita e impegni concreti. Il mio è dissenso che non cerca consenso. E’ visione che si realizza,è augurio di prosperità, un itinerario che scelgo per il mio viaggio chiamato “vita”….© Mayra G Louis
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Le emozioni hanno un Cuore. Ascolta il Battito, Attraversa il Suono, Comprendi il Senso, Custodisci il suo Valore… La scrittura è prepotentemente parte di me, espressione di tutto il mio micro universo, urlato, o spifferato sotto voce. C’è una nascita in ogni istante della mia vita, un parto dall’ascolto attento e sincero con me, il mio vivermi sempre e comunque anche quando troppo spesso fa male. Mi piace ridere, torvare il lato buffo e ironico di ogni cosa. Ho 37 anni. Suonati?.. Si, a tempo di musica, mia inseparabile amica e complice risorsa di adrenalina naturale nei momenti in cui sprofondo e resto giù anche per un bel pò… Solare e allegra, anche se ormai non più spensierata. Una volta un mio caro amico mi soprannominò “Felix”, aveva ragione. Perchè amo la vita profondamente, sempre in tutte le sue versioni e mi auguro che anche quando non mi sorrida di continuare ad essere io a donarle il mio, allargato, tanto da abbracciare e contenere tutto l’orizzonte… Scrivere ha sempre popolato la mia vita, incantandola. Innamorata follemente della combinazione impossibile delle parole. E’ stato il mio oracolo, la mia sola gioia di vivere, un’insonnia che porta troppo lontano e invita a ritirarsi dal mondo…Quelle parole mi chiamavano come compagni di gioco in un cortile,come luoghi di elezione e salvifico smarrimento. Mi appartiene l’odore della malinconia, che si muove nella mia vita, come le onde del mare, nel suo andare e venire…e lascia inebriami della sua brezza, respirare il silenzio che c’è nell’attesa che un’ onda insegua l’altra…. in ogni nuova emozione che s’infrange dentro me rompendo tutte le barriere. Vivo di verità, Non sopporto le bugie, le mancate verità, le cose nascoste. Mi piace correre sulla riva del mare, come sui i prati fino allo sfinimento. Andare in bici, contenere tutta l’aria possibile, mentre volo a 3000 mt d’altezza su deltaplano. Trascorrere il mio tempo libero con i miei nipoti, Antonio e Santo. Seguire la scia di ogni vibrazione di nuove esperienze, col cuore, ad occhi chiusi… Le cose più care e preziose…i libri, le piante. Le persone che non dimentico: i mei nonni. Cosa penso della Felicità? “Heureux êtes-vous si vous savez regarder sérieusement les petites choses et paisiblement les choses sérieuses : vous irez loin dans la vie…” Benvenuti nella mia nuova ”casa”!
Io sono una persona che non puoi incantare con le parole,nè comprare con i regali,o illudere con i sogni…
Sono un essere umano che non cerca conferme nel mondo,che costruisce da solo le sue certezze, non si nutre di gratificazioni effimere,che non mette in vendita se stesso,non puoi adornare con finte promesse….Che sogna ancora i sì del cuore, per prendere forza e credere ancora di riuscire a vivere un’ amore fatto di gesti semplici ma, autentici. Mayra G Louis
A chi non è capitato di mangiare da piccoli un cibo che non piace, che proprio non vuole andare giù, ed essere digerito…
Da “grandi”non succede più con il cibo, perchè nessuno t’impone più la scelta che ognuno ha su ciò che si preferisce mangiare. Non è così con il destino, che spesso ci mette in calcio d’angolo (quando ti va bene) o addirittura k.O. nella causalità degli eventi che investono corpo ed anima, che ti trascini nel tempo, che non mandi proprio giù. Per quanto la vita va avanti, la musica torna a suonare, il sorriso a comparire sul volto, ci si chiede sempre se quell’evento non fosse accaduto come sarebbe il presente?
Beh, io proprio non posso farci nulla se il pensiero spesso e volentieri, lo ammetto, mi porta a pensare ad una me in vesti di madre, di me e quel ovulo che era presente nel mio utero in un non troppo lontano 1995, che aveva appena otto settimane….Quel ovulo ha un nome e ve la presento:
Andrea Nicole, mia figlia, oggi nella mia fantasia ovviamente, ha 15 anni. Mi piace parlare con lei, mi piace leggerle i libri, e parlare a cuore aperto di emozioni. Spesso siamo complici, nel prendere in giro il papà e le sue manie con i motori, e le sue passioni per lo stereo e maxi schermo dolby surround. Lei ha la mia bocca, la pelle sottile e bianca, gli occhi profondi e volitivi del padre. é sempre allegra e solare, anche appena sveglia ti accoglie con un sorriso che si estende su tutto il volto e le alze le guanciotte e tira gli occhi a mandorla. Le piacciono i fiori, le piace guardarmi mentre li curo, poi si avvicina ai fiori, li accarezza i petali, mi guarda e mi chiede ” Mamma, ma Abba Padre ha disegnato anche i petali?” ed io adoro guardare la sua meraviglia spalancarsi, che attende la mia risposta. Lei si fida di me, anche se ama toccare con mano la vita e scoprirla a costo di cadute e capitomboli…ma in fondo è una bambina, ed è giusto che la vita la scopri da sola…!”
Lei c’è… sospesa nel mio nodo alla gola che non mando giù, c’è quando scarto i pacchetti di natale sotto l’albero, c’è quando mi alzo ogni mattina e mi guardo allo specchio, chiedendomi sempre “come sarei come madre?”
C’è… quando vedo il fondo della mia voglia d’ intimità ed unione senza fine…c’è l’icona dei suoi occhi, del suo battito dentro quel “chissà” che non potrò mai rincontrare… una fantasia che vedrò riflessa in me per sempre!
“…L’Io costruito attraverso il bisogno del riconoscimento dell’altro è un MURO che m’impedisce di vedere CHI SONO, che mi indica un POSTO che debbo occupare, che mi priva di ogni libertà. Così, succube della mia “falsa identità”, mi affanno ad avere sempre più successo, più potere, più stima, più amore, diventando sempre più lo specchio delle attese degli altri e sempre meno me stesso…
La mia “falsa identità” mi pone sempre in balia del giudizio altrui.
Nella falsa identità non percepisco più il mio valore in funzione della mia “unicità”, ma in funzione di ciò che gli altri pensano di me; così mi adopero ogni giorno per accaparrarmi la loro stima e più mi affanno in questa direzione più perdo irrimediabilmente me stesso.
Diventare MIGLIORI, cercando di trovarci SUPERIORI, è un modo per alimentare il nostro senso d’inferiorità.
La falsa identità, infatti, ci pone nelle condizioni di sentirci sempre in ansia, sempre inadeguati, e per questo di dovere avere sempre bisogno di qualcosa che ci manca, di dover possedere sempre tutto e di più, di dover controllare ogni cosa diventando refrattari al rischio di incontrare il senso delle cose che ci accadono.
E’ in relazione a questo bisogno di controllo e consenso che l’ansia di piacere e com-piacere prende strada, che prende strada l’idea che affermarmi per quello che sono diventa un rischio impossibile e che è molto meglio nascondermi,piuttosto che esporre i miei desideri e le mie intenzioni.
La mia falsa identità mi appella affinché sia SPECIALE, quando in realtà sono già UNICO, e questa tensione a raggiungere l’eccezionalità diventa fonte d’infelicità e di stress.
Nella nostra UNICITA’ nulla dev’essere guadagnato e ricercato affannosamente, poiché tutto è già in nostro potere.
Non dobbiamo dipendere da alcunché e da chissà chì, e neppure dobbiamo cercare chissà che cosa, poiché ogni cosa che conta già ci appartiene.
Ma quando la nostra identità non è il riflesso della nostra unicità, ma si affida alla manipolazione del giudizio altrui, allora diventiamo vulnerabili o predatori, consumisti od avari, sospettosi e gelosi, fragili, incapaci di perdonare, egoisti e pretenziosi, cinici e capricciosi, cosicché ogni volta che un qualcuno non soddisfa i nostri desideri, ci sentiamo offesi ed inveiamo contro di lui.
Quando ci sentiamo offesi non è la nostra PERSONA a sentirsi offesa, ma è
L’IDEA CHE CI SIAMO FATTI DI NOI E CHE, NELLA PRETESA NARCISISTICA, VORREMMO CHE L’ALTRO CONDIVIDESSE.
Da qui l’intolleranza, i conflitti di potere, lo sforzo quotidiano di piacere e compiacere, il bisogno compulsivo di successo, di denaro, di bellezza, come condizioni indispensabili per sentirci AMATI ED APPREZZATI…”
Tratto da “Il coraggio di scegliere” Franco Nanetti
Essere Amorevole verso sé stessa,
Amarsi veramente, parte da qui :
Accetto me stessa completamente, pur volendo cambiare aspetti di me.
Accetto gli altri come sono, senza volerli cambiare per soddisfare i miei bisogni.
Ho coscienza dei miei sentimenti e atteggiamenti in ogni aspetto della mia vita, compresa la sessualità.
Ho caro ogni aspetto di me: la personalità, l’aspetto fisico, le convinzioni e i valori, gli interessi e le mie capacità. Valorizzo me stessa piuttosto che cercare una relazione che mi dia valore.
La mia autostima è sufficiente a permettermi di godere della compagnia di altri, soprattutto uomini, che vanno benissimo come sono. Non ho bisogno che qualcuno abbia bisogno di me per sentirmi meritevole.
So che una relazione per poter funzionare, deve avvenire tra persone che condividano simili valori, interessi e obiettivi, e abbiano la capacità di vivere un rapporto intimo. So anche che merito il meglio che la vita ha da offrire!tratto da “Lettere di donne che amano troppo” di Robin Norwood
E’ Natale quando si è luce da accendere, si diventa Amore da Amare, gioia da donare, pace da diffondere, vita da vivere, verità da dire…
È necessaria l’infelicità per capire la gioia, il dubbio per capire la verità… la morte per comprendere la vita. Perciò affronta e abbraccia la tristezza quando viene.
Non cercare la gioia nei beni di consumo, perché questo ti costerà caro.
Non preoccuparti di sapere i problemi del mondo, limitati a rispondere alle esigenze della gente.
Prometti a te stesso di parlare di bontà, bellezza, amore a ogni persona che incontri; di far sentire a tutti i tuoi amici che c’è qualcosa di grande in loro; di guardare al lato bello di ogni cosa e di lottare perché il tuo ottimismo diventi realtà.
Sii pieno di gioia, tutto sommato.
Successo o insuccesso non hanno nessun senso agli occhi di Dio, purché tu faccia quello che lui ti chiede e come te lo chiede.
Quando diffondi l’amore del Signore, sei la buona novella di Dio.
Dio vi rendarà in amore tutto l’amore che avete donato o tutta la gioia e la pace che avete seminato attorno a voi, da un capo all’altro del mondo.
Fate che chiunque venga a voi se ne vada sentendosi meglio e più felice. Tutti devono vedere la bontà del vostro viso, nei vostri occhi, nel vostro sorriso.
La gioia traspare dagli occhi, si manifesta quando parliamo e camminiamo. Non può essere racchiusa dentro di noi. Trabocca.
Amiamo.. non nelle grandi ma nelle piccole cose fatte con grande amore.
C’è tanto amore in tutti gli esseri umani.
Non dobbiamo temere di manifestarlo.
Non importa quanto si dà ma quanto amore si mette nel dare! B.M.Teresa di Calcutta
Buon Natale a tutti Voi!
Ho imparato
Che crescere
non significa solo fare l’anniversario
Che il silenzio
è la miglior risposta quando si sente una stupidaggine
Che lavorare
non significa solo guadagnare soldi
Che gli amici
si conquistano mostrando chi realmente siamo
Che i veri amici
stanno con noi fino alla fine
Che le cose peggiori
spesso si nascondono
attraverso una buona apparenza
Che la natura
è la cosa più bella di questa vita
Che quando penso di sapere tutto
ancora non so’ niente
Che un solo giorno
può essere più importante di molti anni
Che si può conversare con le stelle
Che ci si può confessare alla luna
Che si può viaggiare nell’infinito
Che è salutare sentire buone parole
Che anche ad essere gentili fa bene alla salute
Che è necessario sognare
Che si può essere bambini tutta la vita
Che il nostro essere è libero
Che Dio non vieta nulla in nome dell’amore
Che giudicarsi non è importante quando realmente importa è la pace interiore
E finalmente ho appreso… che non si può morire per imparare a vivere. W.Shakespeare
‘Se ognuno di noi guardasse nel proprio cuore, se fossimo tutti cittadini del mondo, e non ci fermassimo al volere del nostro ego, ma avessimo una veduta cosmopolita, il mondo sarebbe un posto migliore dove vivere,” scrive Jhonny Ramone -blogger
Cresce di giorno in giorno l’insofferenza per le disuguaglianze.
La società, infatti, ha le fondamenta scosse, vengono a mancare le certezze essenziali, come essere “esempio ” per i giovani?
Vacillanti e sfiduciati, si RINUNCIA sempre più a quel compito /dovere di educare le nuove generazioni ai valori solidi e “regole di vita”.
In questo circolo vizioso, dove sembra essere morto il SENSO COMUNE, la solidarietà, il rispetto delle opinioni/credo altrui, come invertire il senso di marcia e creare un circolo virtuoso?
Come non interrogarsi se, restare e continuare a credere nei propri valori, cercando di impiantarli nei figli, oppure andare altrove?
Impiantare qui i semi di una robusta coscienza ecologica e sociale, scevra di ogni egoismo e di ogni pigrizia, qui dove le cattive abitudini sono ancoraggi e metodologie quotidiane dure a morire, poiché attaccate dal virus della poca volontà e scarsità d’impegno, forse, è una “mission impossible”.
Far morire la mentalità del “camorrista” nei figli di camorristi, che hanno respirato ed impresso nel dna, la trama fitta di scene, vissuti, che condizionano per sempre la loro vita, ereditando lo scettro di arroganza e supremazia su gli altri, trasferendo loro la percezione di comando/violenza sul prossimo.
Come, cambiare un “imprinting” è impresa ardua…
Come capovolgere questa realtà, è forse, utopia, sogni dove respiriamo boccate di speranza…
Oltre il confine dell’inciviltà ed invivibilità cui assistiamo in questi ultimi tempi, cui io sono solo una delle tanti testimoni è facile ed immediato immaginare, fuggire in un’altra dimensione.
“Parti se vuoi un futuro” ! sembra essere un imperativo, non una scelta.
Così anche Federica Bianchi, giornalista dell’espresso, esprime in un post del suo blog:
“Il nostro Paese non è più in grado di offrire un futuro migliore alla maggioranza dei suoi cittadini. I salari sono infinitamente bassi a fronte di servizi insufficienti.
Il posto fisso tanto sostenuto dai sindacati imbriglia le carriere di troppa gente, privilegiando anzianità e gerarchia alla bravura.
Niente di nuovo.
Ciò che è nuovo è la diffusione del fenomeno che ha raggiunto dimensioni tali da paralizzare il Paese.
Se avete meno di trent’anni, partite all’estero!
In molti paesi, dall’America, alla Cina, passando per il Nord Europa e perfino l’Africa, ci sono molte più opportunità.
Cosa vi sta dando l’Italia che valga tanto la pena di restare?
Qualcuno può rispondermi?
Il posto fisso italiano, da sinonimo di felicità è diventato sinonimo di frustrazione.
Non cadete nella trappola.
Sacrificare i propri ideali quattro euro -perché in Italia, al di fuori delle caste, sono davvero quattro – non vale una vita.
Ma Internet offre una finestra meravigliosa su un mondo dove c’è ancora posto per chi ha qualità e ambizione.
E capi con il coraggio di valorizzarle.”
Io vorrei avere la forza ed il coraggio di voltare pagina, di restare in questa melma di sabbie mobili degli orrori, e piantare piantagioni di giustizia, onestà, solidarietà, speranza. Voglio “essere goccia nell’oceano del mare della vita possibile e della condivisione” non mi curar di loro e continuare a nuotare controcorrente, alla ricerca di altre gocce…come diceva Beata Madre Teresa
Io Vorrei che i giovani imparassero da questo presente,ad essere quello che (non) vogliono essere, magari proprio dalle brutture dei loro genitori/professori/amici, dai torti subìti,affinché ognuno diventi la luce, il cambiamento che vuole vedere accadere nel mondo.
“Solo una grande rivoluzione interiore può cambiare le cose, visto che tutte le rivoluzioni non hanno cambiato un granchè”Tiziano terzani.
Innamorarsi è esser vivi sognando, amare è sognare vivendo.
Amare è andare oltre ogni perché per credere nel bello che è in te, è sopravvivere al giorno buio fidando della luce del giorno nuovo, è trovar in se tutto ciò che manca a te e regalartelo senza perché, senza paura di rimanerne senza; amare è saper aspettare accettando, saper accettare confidando, infine fidarsi sempre più capendo e credendo il bello che è in te e ti unisce a me, ed è più forte del buio, della notte, della paura, dell’incostanza, del dubbio, del vedere in te tutto ciò che fuggo da me. E’ bello innamorarsi ma amare è crescere di dentro. -Carolfan-