Mi basterebbe un attimo soltanto,
il tempo di un tuo battito di ciglia
per dare alla tua anima il calore,
tanto più forte quanto più è affranto,
anche fossi lontano mille miglia.
Mi basterebbe un attimo soltanto,
il tempo di un tuo battito si ali
per farmi sollevare cosi in alto
senza avere paura di cadere
mentre respiro l’aria del tuo cielo.
Mi basterebbe una attimo soltanto,
il tempo solo di un battito di mani
perché possa tuffarmi in quell’immenso
degli occhi tuoi, che non saprei dir quanto,
quando dici che vai e poi rimani.
Mi basterebbe un attimo soltanto,
anche se fosse l’ultimo che abbiamo,
per far fermare il tempo il quell’istante
e imprimere nel foglio della mente,
quanto ti posso amare e quanto ti amo.
Maurizio Fratacci
Forse non la s’avvede al primo impatto
l’arsura del mio animo sublime,
gioia e sapienza sono al mio cospetto
cibo per la virtù che mi redime.
Tant’è che il cuore mio altro non vuole
Che i prossimi leggessero la mentre
Che il mio apparir non sia sol come suole
Ma come quel che sono veramente.
Che questo avvenga entro il fin del giorno
Prima che scenda il buio più totale,
cosi che il mio viaggio di ritorno
sia meno funesto e più gioviale.
E’ LORO IL MIO RESPIRO,
IL MIO SAGGIO PENSARE.
E’ LORO OGNI MIO ATTIMO
DEL LUNGO E LENTO ANDARE.
IN OGNI MIA CAREZZA
E’ LORO IL MIO SORRISO,
E’ LORO ANCHE OGNI RUGA
CHE MI FIORISCE IN VISO.
E’ LORO OGNI SPERANZA,
E’ LORO ANCHE OGNI LACRIMA,
E’ LORO LAMIA LUCE
E IL BUIO DENTRO L’ANIMA.
LI SPIEGO CONTRO VENTO
SON LE MIE ALI LIBERE,
IL MIO SGUARDO LONTANO,
IL RITMO DEL MIO TEMPO.
ESSI SONO IL MIO ATTIMO,QUELLO CHE PIU’ ADORO, SONO IL SUSSURRO, IL SIBILO.
LORO SON TUTTO QUESTO
PERCHE’ VIVONO IN ME E IO IN LORO.
VORREI AMARTI
Vorrei amarti,
per far che il cuore mio solo non voli
che il mio pensiero non diventi vano.
Vorrei amarti,
per far che non ci si senta mai da soli
e le anime si tengano per mano.
Vorrei amarti,
cosi che le parole abbiano un senso
e che l’istante mi rimanga impresso.
Vorrei amarti,
perché ci sei in tutto quel che penso
perché vorrei che tu ci fossi adesso.
Vorrei amarti.
Basta la luce di una tenue fiamma
per far brillare tutta la tua vita.
È come aggrapparsi ad un raggio di sole,
come sospinti dalle onde del mare
che rendono più breve la salita.
E poi volare in alto
con le tue stesse ali,
fino a toccare il cielo con le dita,
dove basta un accenno di sorriso
e una parola detta piano piano,
e come per magia
il male è un pò meno doloroso.
È questo il bene al limite,
al limite del bene.
Ma senza andare oltre,
perché oltre quel bene
Cè l’amore.
Vorrei che tu mi regalassi una tua lacrima
Cosicchè io la possa conservare
Come una goccia di diamante
Così com’è che sgorga dalla tua anima
come una pietra di grande valore
tant’è che quel diamante è poco o niente
rispetto a quanto vale veramente.
Ed io………,
che dono potrei farti Principessa,
per arrivare a te e far tuo pari,
per far che la mia immagine riflessa
rimanga impressa dentro i tuoi pensieri.
Vorrei donarti un poco di allegria
Che possa allontanarti un pò dal male,
non so però se io sappia la via
per far che questo dono sia regale.
Allora il mio presente sarà questo..,
non devi avere un posto per tenerlo,
non serve neanche forza ed è leggero
ti do quello che sento….il mio Pensiero.
Perché l’Amore, Dolce Altezza, quello vero,
da che io abbia ragione di saperlo,
è sempre stato più unico che raro.
Chissà come sarebbe stato bello
se il giorno fosse stato un po’ più lungo
e avessi avuto l’animo più accorto,
forse non avrei fatto tutto quello
che mi ha dato il motivo per cui piango
ma non il senso per cui sono morto.
È bastato solamente un lieve istante
per far si che io piombassi nell’oscuro
e aver attorno tutta quella gente,
senza capire che al di la del muro
c’è solo il nulla dopo quello schianto.
E ora mi rivedo qui dall’alto
bagnato dalle lacrime del cielo
che accoglie me col suo commosso pianto
coperto solo da un candido velo
supino li, sul ciglio dell’asfalto.
Il freddo assale l’animo ed il cuore
e il tempo tutto a un tratto si è fermato,…….
Quanto percorso ho fatto e quanto ancora
ne dovrò fare per arrivar la dove
l’animo mio stanco ancora ignora,
dove c’è tanto sole e più non piove.
Ci arriverò magari non so quando
stremato, col sudore nella fronte
e il cuor che batte ancor di più che a mille,
e salirò senza nessun lamento
fino a raggiungere la cima del monte
dove sopra di me solo le stelle
per darmi pace in fine del tormento
e abbeverarmi alla migliore fonte.
IL BRUCO E’ DIVENTATA UNA FARFALLA
E IL CUORE IN UNA PIETRA DI UNA GHIANDA
LO GUARDA VOLAR VIA SENZA UNA META,
BEANDOSI DI QUANTO ESSA SIA BELLA,
COME SA FARSI LUCE A NOTTE FONDA
DOPO ESSERGLI SFUGGITA DALLE DITA.
E SOFFRE IL CUOR DI PIETRA E SI DISPERA
DI QUANTO AMOR LE HA DATO E QUANTO BENE
A VEDERLA COSI E NON COM’ERA
CHE SENTE SUA MA CHE NON GLI APPARTIENE.
VORREBBE FARLE ANCORA DA CUSTODE
PROTEGGERLA DA CHI LA RENDE PREDA
DICENDOLE DI FARLA ANCHE SUA SPOSA
MA CHE IN REALTA’, VORREBBE QUESTA LODE,
FARLE DONARE TUTTO IL PROPRIO AMORE
IN OGNI FOGLIA E PETALO DI ROSA
TUTTA LA NOTTE FINO ALL’AURORA
IN OGNI FIORE CHE ELLA VI SI POSA
CHE TANTO NE HA DA DARE E TANTO ANCORA.