Luca Aveta
Luca Aveta
Nato a Napoli il 12 febbraio del 1995. Liceale classico.
Quando due straordinari uomini della magistratura italiana furono ammazzati come fossero bestie , la reazione dello Stato sarebbe dovuta essere più forte. Tante sarebbero dovute essere le dimissioni da parte delle più alte cariche dello Stato. Tante quanti furono gli applausi della gente inferocita durante i funerali. Tante furono le parole di cordoglio, ma poca, davvero poca, fu la volontà di cambiare le cose. A distanza di vent’anni , non si dovrebbero soltanto ricordare le gesta eroiche di quei due uomini straordinari , ma ci si dovrebbe trovare in una società migliore in cui, la loro morte, sia servita da scossa per il nostro Paese. Invece siamo ancora qui, a ricordare, magari anche a piangere, ma Falcone e Borsellino aspettano ancora che qualcosa cambi, che sia fatta finalmente GIUSTIZIA!
Sono tornati tutti , o quasi ; si, perchè qualcuno ha deciso di restare in vacanza per sempre , forse affascinato dal rumore del mare , forse condizionato dall’eterno splendere del sole. Sicuramente trasecolato dinnanzi a cotanta spensieratezza , la quale , inevitabilmente, sottrae all’anima i sentimenti più puri e nasconde -quasi elimina- i comuni imbarazzi. Spensieratezza capace di trasformare i consueti turbamenti dell’inverno e l’introversione che caraterizza i giorni freddi nella più inaspettata vivacità e confortevole spudoratezza , tratti fondamentali della noncuranza. C’è , tuttavia , chi ha deciso di tornare. C’è chi l’ha fatto a malincuore , controvoglia , lasciando in riva al mare gli attimi più belli che ricordano la felicità. La mente libera , sgombra dalle imposizioni dei nove mesi del dovere.Chi è tornato , lo ha fatto attraversando una fase di alterazione dei propri sentimenti , una sorta di metamorfosi emozionale. La paura di disamorarsi da ciò che , sostanzialmente, li ha positivamente mutati li induce a conformarsi ad atteggiamenti insoliti , i quali, per chi è generalmente disavvezzo a tali cambiamenti, diventano imperscrutabili.Quasi fosse uno sgarbo alla altrui serenità , alla beatitudine di chi , impassibile dinnanzi ai richiami dell’estate e dalle emozioni inalterabili, ha atteso invano il ritorno di chi ama e spera in un connubio prima solido – almeno in apparenza – adesso vano , o quasi…C’è perfino chi ha deciso di rinunciare a partire , ad abbandonare la consuetudine e la monotonia dei giorni consumati tra libri , tensioni e qualche “contenuto” divertimento.L’austerità di tale decisione non è spiegabile nè , tantomeno , giudicabile… I sentimenti sono eternamente inoppugnabili.C’è , infine , chi -anch’egli tornato, inevitabilmente-ha deciso di restare a guardare i mutamenti comportamentali consapevoli o involontari di tutti coloro i quali hanno deciso di voltare pagina , almeno per un pò. Giusto il tempo di “cambiare”.E’ nella durata di tale cambiamento che si celano le paure e i timori di chi attende invano il ritorno alla normalità che si contrappongonoalla speranza di chi , protagonista quasi inconsapevole , cerca la rivalsa. Riscatto quasi naturale , forse per quella consapevolezza la quale fa fatica a prorompere anche nella quotidianità .