isacran
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Annotazioni biografiche Isac Randazzo nasce a Messina il 08/09/1987. Cresce in una famiglia modesta, ma di un elevato livello culturale e umano. Fin da bambino, si mostra testardo e decide da solo, con tenacia e fermezza, il proprio percorso di studi. Nonostante tante avversità di vario tipo, consegue la maturità al Liceo Scientifico Archimede di Messina, mostrando da subito una grande passione per la Filosofia ed il Diritto. La Filosofia è il suo “primo amore”, gli apre la mente ed i docenti gli riconoscono grandi meriti, ma il suo pensiero si dirige verso la "Legge". Ciononostante, non abbandonerà mai i suoi studi filosofici. Nel 2007, intraprende l'arduo corso di Laurea magistrale in Giurisprudenza, presso l'Università degli Studi di Messina. Anche qui gli ostacoli non mancano, ma si mostra sempre pronto a ricominciare da zero.
Dobbiamo trovare una soluzione ai conflitti che si vengono, via via, a generare con la gente che ostacola la “nostra” strada. Siamo sicuri, però, che tale strada sia da considerare davvero soltanto nostra? È nostra la vita che viviamo, ma le vie che incrociamo possono essere condivise con altri individui. Tale strada, così, non è nostra, ma non è neanche degli altri! E cosa si fa, ad esempio, quando una strada urbana è pubblica? si procede ad una regolamentazione, si creano delle segnaletiche, in modo tale da far scorrere il traffico cosicché un mezzo di trasporto o un pedone non ostacoli l’altro. Ecco, è proprio quest’ultimo il punto a cui volevo arrivare: noi ci troviamo in una strada analoga a quella urbana, dove i mezzi di trasporto e i pedoni corrispondono alle nostre vite. Queste ultime procedono ognuna per la propria strada, ma talvolta si possono incrociare. Si incrociano, ma non si dovrebbero mai scontrare. Nessun altro conducente di un mezzo di trasporto né alcun pedone potrà mai dirti quale strada dovrai percorrere. Potrai essere convinto di conoscere la strada giusta o potrai anche chiedere quale sia la via da percorrere agli altri. In tutti e due i casi, potrai anche sbagliare strada. Ma chi di voi, se è sicuro di percorrere la strada giusta, chiederebbe indicazioni ad un’altra persona che incrocia lungo la strada? [Tratto dal romanzo “Lungo il cammino”, Isac Randazzo 2013]
Ti diranno che sei pazzo, che sei un “buono a nulla”, che non riuscirai mai a fare niente, ed arriveranno perfino a dirti che sei cattivo. Non temere, se ti diranno così, vorrà dire che non sei come loro: tu hai molto di più da offrire, tu sai essere te stesso, e per te questo non è mai stato un problema. Infatti, non sarai mai buono per loro, perchè vorrebbero che tu vivessi secondo le regole del loro gioco. No, questo non va bene: in qualunque “gioco” che si rispetti il regolamento si stabilisce assieme, e chi vuole imporre le proprie regole non sa giocare.
Isac Randazzo