Se penso a un amore perso, un senso di vuoto mi opprime. Una disperata sensazione d’impotenza per quel che fu.
L’abbandono non è mai felice, specialmente per chi viene lasciato. Successivamente, senti dentro di te, un grande desiderio di rivalsa, di sottrarre a te il dolore e procurarlo agli altri, i più deboli, i più gracili, perché sono quelli che amano di più, come i cani abbandonati che cercano amore per quello che un essere umano non ha saputo dar loro.
Se penso a un amore perso, mi ritrovo come un essere scossa dal vento delle mie trepidazioni che tutto rendono faticoso, persino la mia vita passata, la mia infanzia vissuta all’ombra del dolore, e tutto diventa insostenibile e ambiguo.
Se penso a un amore, che prima di perderlo ti voleva, ti desiderava immensamente, per tutto l tempo in cui io lo reclamavo come cosa mia, indiscutibilmente mia, non capivo sino in fondo, quella forza che spingeva ad amare e mi costringeva ad accettare tutto, impedendomi di ragionare, di comprendere che era dentro di me che dovevo cercare amore prima di riceverlo dagli altri.
Ora sto qui, e mi difendo come un guerriero il quale mostra le armi, avvolto dentro una solida corazza di ferro, la quale tiene ermeticamente fasciati anche i miei sentimenti, difficili da esternare adesso. Perché come me, nessuno intende mostrare il proprio dolore, così acuto, così palese.
Se penso a un amore perso, quel giorno verrà, il giorno della vendetta che non è mai felice e
quando tutto finalmente cambia, pigramente mi lascerò andare in superficie di un mare in burrasca. Il tempo sereno addolcirà il mio viso dalle monotone espressioni così distanti e cupe. Lontana è la realtà di un amore vissuto e perso, e sempre, finché avrò vita, mi domanderò, dove sarà finito e dove mai si possa trovare un altro nell’immenso Oceano della solitudine. Ebbene, aspetteremo le onde che increspandosi, vanno e vengono regalandoci la voglia maestosa e fiera di ritrovare un amore, che una volta ci ricopriva di buoni propositi. Se penso a un amore perso, vedo la vita scolorita dall usura dell’odio, e dal tempo che non tornerà più, ma anche se i colori non sono più vivi, spererò comunque che l’antica bellezza dell’amore ritorni ad offrirci il suo aiuto , perché il sentimento che rende straordinaria la nostra esistenza è il calore che sovrasta deciso e al di sopra di tutto, l’intero Universo.
Grazia cormaci
Non vorrei iniziare questo argomento nel dire che, purtroppo, credo che la guerra sia nella stessa natura dell’uomo, le lotte tra le tribù ci sono state fin dall’età della pietra, con tutto ciò, penso che derivi dal fatto che ogni essere umano vuole trasmettere, non solo il suo gene ereditario imponendolo con la forza, ma soprattutto per la voglia di sottomettere un altro essere umano alle proprie leggi. Oggi al mondo ci sono tante culture differenti, e già questo non facilita affatto le cose per andare d’accordo e far si che si amalgamino perfettamente le une con le altre.
Lagrime celesti.
Senza batter ciglio innalziamo con ambizione umana ponti e monumenti, ma io amo queste montagne, le rocce scolpite dai mari, terre solcate da imponenti cascate.
La luna argentata che osserva le ali raccolte in preghiera.
I rami magicamente rivivono tra mille cose diverse.
Il mondo riposato si spoglia dalle preoccupazioni, e come un inno di gioia, torniamo all’antica innocenza.
Così invece inizia: “Alit e il principe di Porpora”, a Dicembre, nelle librerie
La neve cadeva silenziosa al suolo, lentamente, gelida come sempre era stata.
Alit guardò lo spazio circolare dell’igloo dove Sami dormiva ancora, accoccolata nel sacco a pelo.
Uscì; sotto il peso degli scarponi il terreno innevato cominciò a cedere. I raggi del sole, riflessi da una miriade di gocce di rugiada l’abbagliarono. Si stiracchiò. Durante la notte non era riuscito a riposare bene. Ritornò indietro, sbirciò dentro la casa di ghiaccio. Sami non aprì gli occhi.
Se le storie degli uomini, dei luoghi in cui essi abitano fossero tutte uguali, non varrebbe nemmeno la pena di raccontarle; alcune di esse hanno sempre o quasi qualcosa che le lega tra di loro, come accadrà in questa.
Avventure fantastiche dove il rischio, la paura, le indecisioni, a volte gli errori, portano a conseguenze inimmaginabili. In questa avventura, così incredibile, dove vivono streghe, demoni, sciamani incantati, il protagonista è Alito; in mezzo a terre desolate, fredde, ghiacciate, egli sogna, sogna la sua vita, il suo futuro, il suo presente e il suo passato.
E’ proprio qui, che inizia la sua incredibile storia, qui, nel Nunavut, patria degli Inuit, dove il clima è particolarmente rigido.
il Natale non serve a ricordare agli uomini, che c’è sempre, in ogni giorno dell’anno…amore in tutto ciò che riusciamo a vedere al di fuori di noi stessi, e in ogni modo, richiede amore, il saper dividere il bene dal male e soprattutto, saper cogliere la realtà della vita degli altri, quelli meno fortunati, poiché, la vera gioia, la vera pace interiore, è da ricercare non solo dentro di noi , ma soprattuto nelle persone che ti sono vicino.
Amando infinitamente tutto ciò che è vita, riusciremo ad amare noi stessi, senza ipocrisie e di raggiungere lo scopo per il quale siamo venuti al mondo.