Grazia cormaci
In questi giorni si parla tanto della soluzione del problema in Afghanistan e come al solito si dice di voler aumentare le forze presenti nel paese. La Nato promette altri 10 mila uomini e martedi prossimo, quasi sicuramente, Obama annuncerà l’invio di altri 34 mila soldati americani; dunque altri 44 mila soldati che porteranno le forze straniere nel paese ad oltre 150 mila.
Ma se dopo 8 anni di guerra e di continui aumenti del numero delle forze armate in Afghanistan, non si è riusciti ad ottenere nulla, non è azzardato dire che il solo aumento dell’impegno militare non funziona, anzi contribuisce a peggiorare la situazione. In questi giorni una soluzione veramente degna di questo nome è stata proposta dal Pakistan, un paese che è coinvolto direttamente nel dramma e che realisticamente parlando, comprende meglio degli americani e degli occidentali in generale, la situazione afgana. Il paese, lo ricordiamo è a diretto contatto con la realtà che noi chiamiamo Talebani e ora che stiamo tutti cercando questa benedetta soluzione per l’Afghanistan, sarebbe stato ragionevole ascoltare pure le ragioni del Pakistan. Ma vediamo cosa ha detto il paese vicino dell’Afghanistan. Il premier Yusuf Reza Gilani ha detto che l’aumento delle forze armate nel paese non solo non contribuisce alla soluzione dei problemi ma li accentua.
Ma ecco i perchè:
1) Gli eserciti occidentali più che i talebani vanno a uccidere gente innocente e ciò spinge pure gli afghani neutrali ad arruolarsi tra le forze della guerriglia.
2) Combattere militarmente il gruppo da a questo sempre più l’immagine del difensore del paese dall’aggressione straniera.
3) Gli occidentali non riusciranno a sconfiggare mai i Talebani e a sradicarli dal territorio afgano con le armi. Non ci sono riusciti i sovietici con 300 mila soldati e non ci riuscirà nemmeno la Nato con 150 mila soldati.
4) La soluzione sta nel trovare e avvicinare fazioni più ragionevoli dei Talebani e cercare di stabilire un dialogo. La Nato non può vincere senza un sostegno interno afgano ben radicato nel territorio.
5) Il Pakistan dice che i Talebani possono essere cancellati dall’Afghanistan a lungo andare ma con l’istruzione della popolazione e con maggiore assistenza sociale alle masse povere. Se la gente non studia, non apprende la cultura e non ha di che sopravvivere, allora cade nella rete dei Talebani e continua a seguirli. Per l’istruzione e l’assistenza sociale però ci vuole la sicurezza e la pace, e la pace e la sicurezza al momento, che questo ci faccia piacere o no, la si può ottenere solo con un accordo, se pur temporaneo, con almeno alcune fazioni dei Talebani.
Giudicate voi ma a nostro avviso la soluzione delineata dal Pakistan è molto più matura e attenta del semplice e ceco aumento delle forze armate nel paese. Nel senso che usa un pò anche la testa per risolvere i problemi e non solo la forza bruta. E poi con questa soluzione i paesi occidentali, Italia compresa, non sarebbero costretti a mandare più soldati a morire in Afghanistan.
Per questo aggiungo: Ascoltiamo la voce del cielo, le urla dei bambini che a migliaia continuano a morire!
Peg-Grazia
Un padre
Un padre senza padre.
I segni sulla sabbia che scompaiano, come le nostre cicatrici.
Solo quando il cuore si ammorbidisce, tutto è equilibrato, anche la vita è reale.
I nostri pensieri proiettati su mille sfumature, si dissolvono in spiriti che si schiudono alla speranza e su anime inviolate fanno affidamento.
Scacciare il tempo, il destino, naufraghiamo nell’incertezza della devozione.
Qualunque dio può essere sfidato, anche affermare la forza, tra le braccia di un padre senza padre…e aspettare la morte.
Peg Fly-Grazia
Un sogno che ho nel cuore, salire fin da te, a piedi, o anche volando, seppur prima dovrei mettere le ali.
Chi vorrà venire con me, sarà mio compagno di cammino o di volo.
…il sogno è tanto strano, perchè non può avvenire anche quando sei completamente sveglio. È un qualcosa di incredibilmente affascinanante, senza necessariamente credere ad un Dio che compie miracoli.
Frasi allegoriche, prive di ogni appoggio reale, complesse…se vogliamo, tuttavia, pur sempre parole con le quali noi riusciamo a comunicare ancora e ancora…tra noi.
Il mio sogno rimarrà sempre un sogno racchiuso nella notte degli uomini persi nel buio dell’incertezza, ai quali nessun sogno appartiene loro veramente.
Grazia-peg