Gilberto Martin
Nella sua voce serpeggiava un filo di paura, un’angoscia che le nasceva dal cuore, ostinata doveva sapere, quasi non c’era bisogno che parlasse, poiché il suo sguardo diceva tutto, era lì davanti a me bella come il sole del mattino che raggiante comincia la sua giornata, nella sua audacia mi poneva la domanda, non importa quale fosse la risposta, lei doveva sapere, poiché, il silenzio tra due innamorati, contiene il dubbio immenso della veridicità dell’amore.
Quando non sei con me, mi manchi, mi mancano le tue carezze, mi manca il tuo sguardo, il tuo profumo e il rossetto delle tue labbra, che ha un sapore intenso, come intensa sei tu. Provo a immaginare che cosa fai, e vorrei telefonarti, per sentire la tua voce, e mi manca sentirti dire “com’è va tutto bene” ma non posso non posso chiamarti. Non è così che doveva andare, Io che ti ho sempre allontanata, ora mi manchi.
Il fuoco della passione devi sempre controllarlo devi far si che la sua fiamma non si alzi molto, poiché al quel punto potresti bruciarti, devi alimentarlo piano piano, la sua lingua di fuoco e vita, calore, e amore, ma non devi deconcentrati, altrimenti gradualmente potrebbe spegnersi, e rimarresti al freddo, e il freddo non e mai stato compagno di nessuno.
C’era nebbia tra di noi, una nebbia tale che m’impediva di vedere, benché tu non fossi molto distante da me, ma per fortuna la nebbia non dura in eterno, e quando quest’ultima cominciava a diradarsi, uno squarcio di sole illumina il tuo volto, nei meandri dei miei pensieri sparsi, si accendeva il seme della speranza, la speranza che tra di noi potesse germogliare una bella e sana amicizia, quell’amicizia che dura all’infinito e non si dirada come la nebbia.
Il tuo sorriso lo riconoscerei tra mille, poiché lo sento e lo porto sempre costantemente con me. Non conosco il gusto dei tuoi baci, poiché tra noi non ce né stato mai uno, ma conosco “l’emozione” l’emozione che dai al cuore fino a farlo esplodere di gioia, mentre siamo, e finché i tuoi occhi si poseranno su di me, mi farai sentire un uomo appagato, e vorrei fermare il tempo, per far si, che quei momenti non finissero mai.
Nel silenzio che ci avvolgeva, posavo le mie labbra sulle tue, godevo della tua fragranza e del profumo del tuo rossetto, in fine a occhi chiusi ti baciavo, un bacio tale da esplodere in me una melodia, una musica esplosiva che mi scoppiava dentro il cuore, intanto che, ti stringevo stretta e ti avvertivo mia.