Francesco Nigro
Ho visto passare su binari morti i treni dei miei giorni. Adesso sono in questa stazione di passaggio seduto su una panchina vuota dove tutto si riduce in polvere. Mi ripugna l’idea di ascoltare ancora parole che sono come bolle di sapone che scoppiano in faccia. Ma sul binario che non c’è rimane solo il mio dolore.
Oggi è così, piango e sento una gran voglia d’arrenndermi e gettare via il nulla che ho. Mi sento in colpa e confinato ai margini del mondo per un strana richiesta d’indossare maschere e nascondere il dolore che accompagna le lacrime che non hanno nessuna pretesa di essere trattenute. Sento la speranza che si allontana, ma verranno giorni migliori e colorati. Scruto l’orizzonte per vedere l’arcobaleno dell’amore…e l’amore tornerà a sorridere.
Francesco Nigro
Come è vertiginosa la vita con le sue salite e discese senza cinture o caschi di protezione. Come è vertiginosa la vita senza eccessive protezioni e con una polizza rischi in costante aumento. Come è vertiginosa la vita con i suoi respiri in continuo affanno nella ricerca di nuova aria da respirare. Come è vertiginosa la vita…
Francesco Nigro
…non ancora. Un giorno davvero ti incontrerò, quando saranno asciugate tutte le lacrime e i cuori si saranno fusi in una armonia di colori. Non ancora. Il tempo scorre come un fiume senza fretta apparente sotto il ponte della vita, inarrestabile e pieno di parole ancora tutte da dire. Non ancora amore mio. Penso ai baci rubati dietro vecchie mura che custodiscono amori millenari…non ancora.
Francesco