La ricerca di soddisfazione è appunto…….una ricerca. Dice Krishnamurti “Il desiderio di realizzare è la causa della frustrazione e della paura” e poi ancora più illuminante “Divenire ed essere sono due stati enormemente differenti, e non possiamo passare dall’uno all’altro; ma con la fine del divenire, allora l’essere sarà”.
Quello che ci vuole dire che la “tensione” è sofferenza. Solo quando si è “non tesi” cioè, si direbbe in EDA non soggetti a NED (Nuclei Emotivi Disturbanti), allora l’Essere sarà.
Sembrano concetti molto spirituali ma sono in realtà semplicissimi…Quando fai pensi o lavori, dovresti stare solo su quello che fai , che pensi, o sul lavoro che stai facendo.. Ma se quando fai, pensi: “ lo sto facendo bene?” “riuscirò a farlo?” “sono troppo lento a farlo” ecc, allora resterai in tensione. Se d’altro canto pensi “sarò felice quando l’avrò fatto” “ avrò stima di me quando l’avrò fatto” allora sei nella mani di quello che stai facendo…stai consegnando la tua “essenza” al risultato di ciò che fai….
Tutti questi pensieri non essenziali all’attività sono ciò che causano sofferenza e sono sempre espressione di un bisogno….Ovviamente, meno “bisogni” hai, e più libero sei.
(Sergio Davanzo – EDA Personal Coaching)
eda personal coaching
Se pensiamo di essere malati o infelici o comunque bisognosi di miglioramento, abbiamo un’idea che ci sia qualcosa che non va. Ma quasi sempre c’è DAVVERO qualcosa che non va, e le “cause” di questo qualcosa sono sempre al di la’ del conscio e non controllabili. Se il prendere consapevolezza che c’è da migliorare viene presa in negativo, deprimendosi, intristendosi, allora si avrà ancor di più peggiorato la situazione, ma si può anche prendere il miglioramento e il cambiamento come positività, come rinascita, e allora non si avranno più “fantasie” di guarigione, ma un “processo” di guarigione, un’aspirazione che, diversamente dal desiderio, non guarda a ciò che non c’è e ne soffre, ma a ciò che sta arrivando, e ne gioisce.
(Sergio davanzo – EDA Personal Coaching)
Vi è stato insegnato che nella vita dovete vincere.
Vi è stato insegnato che senza vittoria siete dei falliti
Vi è stato insegnato che solo chi raggiunge la vetta merita di stimarsi
Vi è stato insegnato che dovete vergognarvi della vostra sconfitte
Vi è stato insegnato che dovete fare di tutto per vincere
Vi è stato insegnato che schiacciare gli altri è segno di forza
Vi è stato insegnato che avere scrupoli è segno di mancanza di carattere
Non vi hanno insegnato che questo modo di vivere produce la nevrosi e la follia e la guerra.
E’ tempo di prendere una decisione.
Cambiate insegnante.
(Sergio Davanzo – EDA PERSONAL COACHING)
Per trovare la libertà e la forza per affrontare le difficoltà della vita, per riuscire nelle propria vita personale e professionale, occorre imparare a credere assai poco ai complimenti e a non deprimersi per le critiche. I primi possono, oltre a dare un immagine sfalsata e gonfiata di sè, far abbassare l’attenzione e l’impegno oltre il livello minimo necessario; le seconde possono rendere insicuri e demotivati se non vengono considerate per quello che sono: insegnamenti. Una sana equidistanza emotiva permettere di assorbire il meglio di entrambi a proprio vantaggio.
(Sergio Davanzo – EDA PERSONAL COACHING)
Le emozioni dure, i pensieri brutti,
sono ciò che di meglio avete.
Non perdeteli, sono il regalo dell’Universo.
L’unica cosa che potete fare, nel qui-e-ora,
è lasciarli lì e osservarli mentre sono con voi.
(Raffaele Morelli)
Questa di Morelli è un concetto denso di verità. Apparentemente sembrerebbe che sia masochista…un po’ come quelli che dicono che occorra portare la propria croce…ed invece è una grande verità.
Perché?
Perché come non si ci si può allenare per una competizione senza soffrire e parecchio, così non si può aumentare la propria forza interiore, la propria libertà, la propria felicità, senza affrontare le cose di cui si ha paura e che ci fanno soffrire. Se non le affrontiamo saranno sempre lì a limitare le nostre vite. E’ più che ovvio che meno cose ci sono che ci possano limitare e più sarà pieno e libero il nostro spirito.
Quindi incontrare emozioni”brutte” come dice Morelli, o imparare a portare la propria croce, è una grande occasione per “crescere” e diventare più forti.
Non è necessario per diventare una persona maggiormente sana e felice imporsi chissà quali concetti di grandezza…è sufficiente liberarsi delle paure limitanti e come per incanto, ciò che sembrava impossibile diventa facile.
Togli il dolore e rimarrà solo il meglio.
(Sergio Davanzo – EDA Personal Coaching)
Il dolore è reale, ma la sofferenza emerge solo quando ti opponi al dolore ed è il risultato della tua opposizione al dolore, alla realtà che ostacola i tuoi desideri.
Il dolore, per l’essere reale, non è intollerabile, perché ha un senso comprensibile che lo placa.
Ciò che risulta insopportabile e’ avere il corpo qui e la mente nel passato o nel futuro,
è il desiderio di distorcere la realtà che è inamovibile. Questo sì che è intollerabile,
perché è una lotta inutile, come è inutile il suo risultato: la sofferenza.
Non è possibile lottare per ciò che non esiste, non si deve cercare la felicità dove non c’e’, ne’ prendere per vita ciò che vita non è.
Bisogna svegliarsi! Non appena ci svegliamo… paf! …finisce la sofferenza.
(Anthony De Mello – Ti voglio libero come il vento)
COMMENTO
Se fossimo contenti di ciò che siamo ed abbiamo saremmo felici. Se invece cominciamo a dire che la nostra situazione “non va bene” o che la realtà “non va bene” ecco che comincia l’insoddisfazione…..si crea una tensione tra il desiderio che abbiamo creato e il realizzarlo. Possiamo anche riuscire a soddisfare il desiderio e raggiungere un certo livello di felicità, ma questo avverrà solo se lo raggiungeremo. Fino ad un secondo prima saremo ansiosi, angosciati, impauriti, adirati, per tutti gli ostacoli che si frappongono o paiono frapporsi tra noi ed il desiderio che abbiamo.
Ad uno sguardo superficiale ci parrà che il raggiungimento del nostro desiderio, del nostro risultato, sia la ragione della nostra felicità, ma non è vero.
La felicità è data dalla caduta di tensione che il raggiungimento provoca. Se abbiamo riportato un’ importante vittoria, la pace non è dovuta alla vittoria, ma al fatto di non aver più la tensione di agguantarla. Certo, nei primi momenti vi sarà l’euforia, quella legata sì al raggiungimento, ma successivamente, passato un po’ di tempo, lo stato di contentezza sarà solo dovuto alla (temporanea) mancanza di desiderio. Ma una mente ed un cuore irrequieto, dopo poco tempo comincerà a cercare un nuovo obiettivo per cui soffrire e lottare, per cui avere ansia e rabbia e ricomincerà la sofferenza per raggiungere il nuovo obiettivo.
Questo modo di procedere è come vivere in tossico dipendenza, senza mai vera pace ed equilibrio. Se non si esce da questa ruota del criceto non si raggiunge mai la felicità, che, lungi dall’essere dovuta a ciò che abbiamo e siamo, dipende solo dalla non contrapposizione di desideri.
(Sergio Davanzo – EDA PERSONAL COACHING)
Cos’è una convinzione? E’ un’idea radicata che non vuole essere messa in discussione.
Cos’è una convinzione? E’ un’idea radicata che non vuole essere messa in discussione.
Cos’è una convinzione limitante? E’ un’idea radicata di impossibilità, o scarsa possibilità. Le idee di impossibilità che ci portiamo dietro sono migliaia e poiché sono considerate “vere” sono anche considerate irremovibili.
Quando ci radichiamo in un’idea di impossibilità essa entra poi nel subconscio e da lì non si riesce più ad essere coscienti di questa “convinzione”.
La cosa che poi ancor di più rende pericolose queste convinzioni è che sono considerate come “necessarie” all’equilibrio generale…come se servissero al mantenimento di tutta la struttura “mente”.Sono cioè “pensate” come necessarie.
Una di queste convinzioni può essere per esempio un concetto come “non posso fare a meno di”.
La forza di una convinzione come questa non è come si potrebbe pensare nella cosa che segue alla frase stessa, ma è nella frase stessa. E la stessa espressione “non posso a fare a meno di” che da’ la forza alla cosa che viene dopo. Potrebbe anche essere “della cioccolata”, che con tutta evidenza è una sciocchezza, ma per la “mente” l’importanza è perfettamente analoga all’importanza che si potrebbe dare al concetto di “aria” che come sappiamo è effettivamente indispensabile.
Ed è così che tali convinzioni si insinuano nella mente ed operano come un virus che ti dice che va tutto bene e che lui, il virus, è utile anzi indispensabile e si accredita come una convinzione che serve alla tua vita, ed invece sta facendo esattamente il contrario.
(Sergio Davanzo – EDA Personal Coaching)
Se sapremo affrontare le difficoltà con un atteggiamento “positivo” potremo vincere o
…. Il nostro stato d’animo determina il nostro comportamento. Perché? Perché lo stato d’animo è solo un altro modo per definire “ciò che sto pensando”.
In realtà non esistono gli stati d’animo, ma solo i pensieri che si affacciano alla mente. Sono questi a creare gli stati d’animo. Se quindi i pensieri sono rinunciatari e pessimisti, non potrà che risultarne un comportamento susseguente.
Nella vita tutti abbiamo avuto vittorie e sconfitte. Non è sempre vero che le vittorie sono state originate da stati d’animo migliori delle sconfitte. A volte si è “fatto” meglio nella sconfitta che nella vittoria. Ma ciò che davvero conta non è la vittoria o la sconfitta, ma l’atteggiamento di fronte alla situazione. Se sapremo affrontare le difficoltà con un atteggiamento “positivo” potremo vincere o perdere, ma avremo vinto interiormente. Se invece affronteremo le difficoltà con un atteggiamento “negativo”, potremo anche vincere ma avremo perso interiormente.
Ciò detto, se però affronteremo le difficoltà con uno spirito aperto ed ottimista, le nostre risorse saranno superiori, le idee migliori, la reattività aumentata, e le performances migliori.
Indipendentemente dall’esito, avremo comunque “dato” di più.
Se viceversa non riusciamo ad uscire da concettualizzazioni “negative”, dobbiamo riflettere sulle nostre convinzioni, metterle in discussione, ed avviare il cambiamento.
Il coaching si occupa proprio di come cambiare tali convinzioni,
(Sergio Davanzo – EDA Personal Coaching)