domi t.
domi t.
sono nessuno e ho tante cose da dire.
Il silenzio? La cosa più rumorosa da ascoltare. Spegne quello che ci circonda e amplifica ciò che è dentro la nostra mente. Sono le mani che parlano rabbiose e sudate, avrebbero voglia di colpire invece parlano. Esprimono quello che nemmeno lo sguardo riesce a dire, gli occhi fissano il basso, sono assenti da quello scenario di infinito silenzio.
è da tanto che non ci si vede
il perchè?facciamo finta di non ricordare
per entrambi non è stato lo stesso
per me è servito, non posso negarlo
è servito ma non voglio rifarlo
di nuovo noi
di nuovo insieme
per ricominciare
ma non da dove abbiam lasciato
è passato un po di tempo vero,
quante cose abbiam fatto
tu e la tua vita
io e i miei demoni
tu in compagnia dei tuoi nuovi amici
io solo con i pensieri di sempre
quanti perchè mi son sbattuti in faccia
a quanti punti interrogativi non ho risposto
ma poi tapparsi le orecchie ho capito che non basta
mettere le mani davanti agli occhi non è sufficente
la mente e il cuore sentono e vedono sempre
di nuovo noi
di nuovo insieme
il tuo sorriso,la tua pelle,le tue parole
le ascolto e le leggo come se stessero scorrendo nei tuoi occhi
nemmeno il tempo di dirti che mi sei mancata
e vedo il tuo sorriso spegnersi,
la tua pelle nervosamente tremare,
ora nei tuoi occhi leggo i tuoi interrogativi
che a differenza dei miei
vogliono risposte vere,sincere
mi seguono,aspettano,
poi puntano
come ad un interrogatorio
luce su di me
vogliono tirare fuori tante risposte:
se i nostri sogni diventeranno realtà
se le promesse fatte saranno mantenute
se condivideremo qualcosa insieme
se l’amore che c’è continuerà
rispondo a tutte con i miei silezi
tranne all’ ultima domanda:
l’amore c’è
ma l’amore non basta…
Cosi iniziava una canzone di un bel pò di anni fa. Non ho mai avuto delle belle domeniche ma ne desideravo viverne prima o poi una soddisfacente magari risvegliandomi accanto a qualcuno. Spesso sogno questa camera con un letto a baldacchino tutto bianco, i muri bianchi con dei quadri appesi e la finestra che spalancata sfocia su una terrazza adorna di fiori blu con la veranda coperta da teli anch’essi bianchi da un vento leggero mossi. Nell’aria profumo di salsedine e fiori. Profumo di quel mare che non ho mai amato ma che adoro guardare. Mi siedo fuori spalle alla finestra della camera a prendere il vento in faccia e dietro di me c’è lei avvolta nelle lenzuola che riposa. Ogni tanto mi giro a sbirciare. Lei dorme ancora. Qualche timido raggio di sole penetra tra i teli, è ancora presto. Non riesco a tenere gli occhi aperti, la luce è forte. I miei occhi piccoli già di natura sembrano quasi chiusi ma sono sufficientemente aperti per guardare e assaporare la domenica mattina che desideravo.