cignonero
cignonero
Un sogno come la poesia è un microscopio attraverso il quale osserviamo gli avvenimenti nascosti nella nostra anima.
La mia notte trascorsa con te, ti ha lasciato ricordi che non potrai cancellare, questo letto disfatto, i miei occhi che ti cercano, ipnotizzano la mente come filo sottile che ti avvolge e t’incastra. Brandelli di me rimasti ancora fra i tuoi sensi, sono ricordi di gemme di rugiada, perle sulle mie labbra. Sfiorami le mani, ritrova l’amore donato, il giorno arriva spegne la notte e le sue stelle, il mio volto cade nell’ombra, poco fa lo vedevi, lo accarezzavi, lo baciavi, riconoscilo ancora, ora che l’alba è ormai chiara.
Rimani qui questa notte seduto sul gradino, sotto questo cupo cielo, parlami spiegami che l’inferno non c’è,che in quell’abisso dove ho lasciato gli occhi non sarà la mia dimora, dove ho perso tutto quello che c’era da perdere. Tu come una fune tesa, ti lasci prendere e mi vedi risalire, spaventata dal tuo tanto amore, esco dal baratro, le fiamme più non bruciano, rugiada fresca come le tue poesie a goccia a goccia, mi ridanno la vita.
(Mirella Narducci)
Oggi piove……….anche se smettesse la pioggia, i nostri corpi sempre bagnati, lucidi, scolpiti continuano a cercarsi, in un trovarsi e allontanarsi. Amore e odio entrambi sentimenti che sono in noi, nel cuore e nella mente non ci separano, tutti e due ci tengono legati. Mi vuoi, la tua spudorata ferocia mi apre le costole per strapparmi l’anima. Inerme come una spiaggia, aspetto che finisca l’assedio della tua sensuale marea. Mentre fuori ancora piove sulle cose.
(Mirella Narducci)
Sogno la felicità, quella di stendermi al sole, assopirmi al suo calore, indifferente a sguardi estranei, serena, guarita dalla sofferenza del cuore. Non sentire quella fitta di dolore che mi lasciava con le spalle al muro, senza respiro, senza forze. Non più lacrime sputate a scoppi di risa per strapparti un “ti amo”. Esperta nel mio essere donna, nel tuo letto piango, rido, grido padrona delle mie emozioni cerco di amarti. Ora sotto questo cielo non darmi colpe, lascia al tempo rimarginare le ferite, ho voglia solo, di essere felice.
(Mirella Narducci)
Sale sulle labbra quel sapore di mare, che hai lasciato sulla mia bocca. Sorrido al ricordo di quell’estate innamorata, l’attrazione, il gusto di salsedine, il mare dentro agli occhi, bello starti vicino. Nel ricordo cerco di abbracciarti, ma come l’onda mi sfuggi tra gli anfratti e mi rimane solo l’illusione di stringerti. Sei come l’oceano, con le maree torni nel mio cuore, e poi riprendi l’orizzonte, ti seguo con lo sguardo, non ci sei più, respiro il maestrale mi cullo nel rimpianto che è l’eco di averti voluto amare…
(Mirella Narducci)
Sono una donna che vuole amare un uomo pieno di fantasia, di sogni ma con zavorre ai piedi, pronto a mettersi in gioco con la semplicità d’un ragazzo. Che abbia grandi mani, che abbracci e accarezzi senza paura. Che parli con me di tutto con ironia e sagacia. Questo è l’uomo che vorrei, che imbastisca con fili dorati il suo amore nella storia che viviamo, che rammendi gli strappi che l’imprevisto ci riserva. Questo è l’uomo che potrei amare!!
Quest’uomo all’apparenza duro, senza nessun eccesso, ascolta e osserva….Bello, occhi dolcissimi con un fuoco dentro che brucia e ti fa sentir regina. Passionale che s’ha cos’è un silenzio e tiene a stento a freno la modestia. Lui che non usa mai la parola ” ti amo” perché esclusiva, la sola frase importante che lega o può ferire a fondo. Quest’uomo che vuole amarti più degli altri, s’inventa un sogno dove portarti, assaporando la gioia di te , e dove sarà, l’unico modo per amarlo!!
La mia poesia, nasce tutti i giorni, mi basta pensare ai momenti che ti ho visto sgambettare in una culla, a quelli con la pappa sul visino, a questi che ti vedono uomo. La mia poesia, è il figlio che mi sono cresciuta dentro, è la gioia di vederlo grande. Non riesco a descrivere l’amore assoluto, che ti ho donato, proteggendo ogni tuo fare, combattendo al tuo fianco, mentre tu, sempre più forte rincorrevi la vita. Ci sono giorni che scordi di poetare, perché la tua poesia è qui nella realtà, in una parola dal’ emozione grande che fa sempre tremare il cuore : MAMMA
(Mirella Narducci)