capecanem
Io sono
l’essenza
del tempo,
accovacciato ai piedi
di una oscurità
gravida di sogni
mai sognati,
mai sopiti.
Io sono
nel tumulto
di un anima
inquieta,
dove
talvolta Io,
talvolta Tu,
talvolta tutto,
restiamo
arrotolati
in un lugubre
amplesso.
Io sono
l’essenza
del tempo,
dove l’anima
a volte prende forma
e subito si ritrae,
dove vive
e si dissolve
come cenere
al vento,
come sabbia fine
ceduta
alla violenza
del mare.
Io sono
l’essenza
delle mie intime gioie,
delle mie folli atrocità
inespresse,
fuse in un atto
di feroce e appagante
connubio
di un’incontenibile
orgia di pensieri.
Io, a volte,
sono l’essenza del nulla,
vivo nel domani
ma sono già morto ieri.
Il tuo sguardo
a volte s’illumina
in un sorriso incantato.
Illusione di un istante
rappreso, forse mai nato.
Cortesia di un amore
che ora nasce
ora si frantuma
nel suo estremo pudore.
Nonostante Te,
la mia solitudine è avversa.
La notte nel mio cuore
è infinita, putrida e nera.
Riprendo la via
del mio essere nulla,
con un’ansia severa.
Un’ombra perduta
tra mille ombre di luna.
Nuvole veloci alla deriva.
Poi,
all’improvviso,
in questa notte nobile e oscura,
appari Tu
come timida stella assonnata.
L’anima mia
è sospesa tra i sogni,
annichilita,
tra le spire di una notte
che mi toglie il respiro.
Non tornerà mai più il giorno
per scaldarmi il cuore.