Il bello di una donna è che sa essere semplicemente straordinaria in ogni situazione,
seppur nella sua grande fragilità.
Stephen Littleword
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Mi sentivo ed ero un libro con righe chiare di parole sensibili e taglienti, nessuno sapeva intravederne le fragilità, si pungevano e andavano via. Sono sempre stata e mi son sempre sentita come un libro aperto,
circondato da analfabeti.
Sylvia Plath
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Fragile è il mio cuore
sola in quel mondo
fatto di chimere
mi carico di colpe
di falsi problemi
e non ne esco fuori.
La mia fragilità
mi fa temere
la realtà dei giorni.
Insegnami ad essere
un’ altra, positiva
aiutami a cacciare
le false paure.
Quel cuore ingabbiato
è lui che mi fa soffrire.
A spaventarmi non sei tu
ma la fragilità del cuore.
Mirella Narducci
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Fragilità, mia compagna…
Hai così ben poco per illuminare
ciò che scorgi a malapena dinanzi a te…
Marilena Parrinello
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“Una cosa devi sapere piccola donna, sono le persone più fragili ad essere più aggressive”.
“E perché?”
“Perché quando si ha paura, o si è stanchi, è più facile comportarsi male”.
“E perché?”
“Adoro i tuoi ‘perché’ piccola mia…” e poi con un sorriso che gli arrossò le guance continuò con queste parole: “E’ come quando stai giocando con la palla e si avvicina il tuo gattino, prende sotto le zampine la palla e la allontana nella strada… che fai?”
“Sono felice, mi piace quando Chichi gioca con me!”
“Sì, lo so bene”, “allo stesso modo è come quando stai giocando con la palla e si avvicina un camion, prende sotto la palla e la allontana nella strada… che fai?”
“Ehm non so, è successo al parco ieri a Sofia”
“La sua mamma ha urlato tanto e lei si è messa a piangere”.
“Perché credi sia successo?”
“Beh il camion mi ha fatto paura, credo che abbia fatto paura anche alla sua mamma!”
“Brava piccola mia, hai capito, la paura, il senso di pericolo, la fragilità ci fa reagire con aggressività o con dispiacere. Così accade anche quando non c’è qualcosa di apparentemente pericoloso come un camion”.
“La mamma di Sofia credi che avrebbe mai urlato se la tua piccola Chichi avesse giocato con voi con la palla?”
“No”
“Brava Aurora, no”.
“E ricorda se vedi persone che si arrabbiano, urlano, criticano o sono sempre imbronciate, non averne paura”.
“E perché? Non mi piacciono!”
“Lo so, non piacciono a nessuno, ma ricorda, quelle persone vedono tanti camion paurosi intorno, anche se non ci sono.”
“Mi dispiace per loro…” disse Aurora triste.
“Sono persone più fragili, persone che forse hanno visto molti brutti camion nella loro strada e ora hanno più paura”.
“Ho capito Angelo mio, ora vieni a giocare con me?”
E si misero a giocare con la palla e con Chichi, tra sorrisi e silenzi divertiti, i minuti divennero ore alla luce del sole di primavera.
Stephen Littleword, L’angelo e Aurora