Omraam Mikhaël Aïvanhov
Autore
Akarina Zen
“Accendete una candela… La sua fiamma vi illuminerà fino a quando
sarà alimentata dalla cera che brucia. Questa combustione è in
qualche modo un sacrificio. Senza sacrificio non c’è luce. Il
fuoco ha bisogno di nutrimento, e la cera della candela è appunto
il nutrimento. Questo lo sapete, ma ciò che non sapete è che
l’essere umano può essere paragonato a una candela, perché
possiede tutti i materiali necessari per alimentare la fiamma
dentro di sé. Questi materiali sono quelli della sua natura
inferiore: l’egoismo, l’aggressività, la sensualità, ecc. Egli
deve sacrificarli per alimentare la propria fiamma.
Ciò che impedisce agli esseri umani di compiere questo
sacrificio, è il timore di scomparire. Ci sarà sicuramente
qualcosa di noi che scomparirà, ma questo “qualcosa” deve appunto
sparire affinché qualcos’altro, più puro e più luminoso, possa
apparire; esattamente come scompare la materia della candela
affinché la luce possa continuare a brillare. Direte che dopo un
certo tempo non resta più nulla della candela. Sì, ma l’uomo,
invece, può bruciare all’infinito. Una volta acceso, può anche
non spegnersi più, perché la sua materia combustibile è inesauribile “.
“Sforzatevi di vivere bene l’oggi, perché il domani non esiste
ancora e, preoccupandovene, è come se vi gettaste in un vuoto
dove rischiate di perdervi. È sull’oggi che dovete lavorare,
perché l’oggi non muore: non fa che prolungarsi, e prolungandosi
diverrà il domani.
Gesù diceva: «Non affannatevi per il domani, perché il domani
avrà cura di sé». Queste parole ci obbligano a meditare sull’idea
di durata, di continuità. Chi fabbrica una catena deve fare
attenzione alla solidità di ogni anello, perché se un solo anello
è fragile e si rompe, non serve a nulla che tutti gli altri
tengano bene: l’insieme è rotto. Noi dobbiamo quindi vivere ogni
giorno secondo le leggi divine, per poter fare di ciascun giorno
nuovo anello che deve aggiungersi agli altri, ed è su questo
anello che dobbiamo concentrarci. “
Omraam Mikhaël Aïvanhov
“Attraverso la meditazione e la preghiera, noi impariamo a
comunicare con le regioni superiori, a proiettare verso il Cielo
la parte più sottile della nostra anima, affinché questa, al suo
ritorno, ci porti degli elementi nuovi e più spirituali, che noi
non possediamo. Così, anziché ripetere eternamente gli stessi
sbagli, gli stessi comportamenti erronei o la stessa mediocrità,
riusciremo a superarci….
L’essere umano che ha il potere di proiettarsi
nelle regioni divine, attira a sé degli elementi più puri, più
luminosi, ed è così che riesce a superare se stesso, a creare se
stesso, a realizzare opere grandiose. Questo è ciò che si chiama
“evoluzione”.”
Omraam Mikhaël Aïvanhov