Campo nomade,
scapigliato brulichio
di genti che hanno
come tetto il cielo.
Ardenti occhi di bimbi
dietro sporche manine
sbirciano curiosi.
Famiglie rannicchiate
dietro cartoni colorati
chinano i volti grevi
rimpiangendo remote
chimere.
Viaggiatori senza meta
alcuna fanno del mondo
la casa.
Dal destino errante non
seguono comete ma cercano
pascoli alle periferie della
terra dove sentirsi liberi di
respirare, vivere sul suolo che
li ha visti nascere… zingari.
(Mirella Narducci)