Sangue sulle pareti, sangue, sulle tende della mia vita, che coprono paesaggi tristi, quei paesaggi che vorrebbero sorridere ma non riescono a trovare uno stimolo, e guardare il sangue mi fa stare bene, vederlo scorrere sul pavimento, sotto le suole delle scarpe, so di essere vivo e che senza il suo rossore non potrei respirare…
Così mi guardo allo specchio, con il viso coperto e la mano poggiata sul mio riflesso, lascio l’impronta e mi chiedo, che senso ha tutto questo? che senso ha il dolore? perchè mi merito di guardare e vedere che tutto va come non deve andare?
Arrabbiato, sempre, con te che leggi, con il mondo che mi ascolta, sempre, ogni volta che aspetto, io ho sempre le lame fuori dalle mani, fuori dal petto, per proteggere il mio cuore…
Voglio sangue, e non mi fermo…
(Ejay Ivan Lac)