Dietro ai vetri, di una qualsiasi
finestra aspetto, al riparo dal
vento violento di ogni riflessione.
Con la testa vuota rincorro le
emozioni che sbiadiscono nell’aria.
Attendo il tuo arrivo, orfana di peccato
il mio incarnato non sgualcito, intatto,
ancora non violato in questa piccola
stanza, altro non brama che i tuoi desideri
sospesi.
Tu ti avvicini, intravedo dai vetri appannati
la tua ombra, nel cuore abbozzo un filo di
Arianna, intrecciato con baci e carezze per
farti trovare la strada dell’anima, nascosta
in questo mio corpo di donna.
(Mirella Narducci)