Sei un accumolo di follia, quella luce che cerco, la neve stupenda che vorrei non si sciogliesse mai, sei, quel fiore ricercato che profuma di novità, mal grado la tua fragilità sei un fortissimo colpo all’anima, provochi la mia mente, scateni le mie fantasie, sei come l’isola su dove vorrei fuggire, hai molti alberi e sei grande da esplorare, ricca di insidie ma che non fanno male, sei come il sorriso che mi manca, l’aria che assorbe le mie lacrime, le mie paure, le mie tensioni, il dizionario delle parole che vorrei, quelle che non posso dirti, quelle che non posso avere, il calore che scioglierebbe il ghiaccio dalle mie pareti, dai miei pensieri, calda, morbida e rilassante creatura senza fine, che soffre dal passato e affonda nel presente, lasciati prendere per mano, lasciati leggere come un libro, nuovo, fresco, che nessuno ha mai romanzato, quel libro che nessuno ha mai aperto e mai terminato, rendimi il primo, rendimi l’unico vero lettore della tua prosa, e renderò il tuo cuore un libro vivo.
(Ejay Ivan Lac)