Pensarti ancora mi stringe la gola, pensarti annega il mio corpo nell’acqua profonda, e tutto diventa buio, senza di te, senza il tuo sorriso e i tuoi occhi che mi salutano, anche solo guardandoti nelle immagini dei miei occhi, mi tiri giù in un mare profondo, dove tutto è azzurro scuro, e più vado giù e più diventa nero e buio, la pressione comprime le mie ossa e le mie vene, fermando il sangue, fermando il cuore, sapere che il tuo corpo è sepolto sotto i miei piedi, che i tuoi occhi non ridono più perchè sono chiusi, così come la tua bocca e le tue parole.
Mi manchi, ed io mi sento solo, a pensare che il mondo mi viene incontro senza il tuo aiuto per respingerlo e respirare a fondo, quella sensazione di mandarti un messaggio sul telefono la notte, quando non riesco a dormire, quando la vita mi comprime e mi ferisce, e alle volte lo faccio ancora, ti scrivo e mi rispondo da solo, nelle acque gelide di un mare nero senza luce, senza aria, ne pesci ne terra, profondo come l’universo, un ambiente sconosciuto dove tutto è triste e maledettamente cupo, le mie vene si spaccano e il mio sangue colora questo mare di lacrime salate, tutto si sporca, si attacca su di me, distrugge come vetro la mia anima, ed io che vorrei toccarti ancora, per sentire il calore della tua pelle in ogni fibra del mio corpo, consapevole che basta un gesto per raggiungerti, basta un gesto per tornare a sentire il profumo dei tuoi capelli, e baciare le tue lacrime ogni volta che ti senti triste, basta un attimo per tornare a ridere e scherzare con te, dove ad ogni mia battuta il tuo viso esplodeva in un fantastico sorriso, ma ho troppa paura di quel gesto breve è veloce.
Arriverà quel giorno in cui ti dirò (eccoci ancora qui) e potremmo tornare a stare abbracciati e parlare per ore senza fermarci, ora come ora, posso solo dirti riposa in pace, e tutto andrà bene.
(Ejay Ivan Lac)