Caro lettore sconosciuto,
sono giunta all’età in cui è possibile fare un bilancio della propria vita. Ma ciò mi spaventa perché n’è passata tanta d’acqua sotto i ponti, che i margini di questo fiume si sono consumati e a mala pena riescono a contenere le piene burrascose della vita. Questa vita che è diventata più difficile, quando invece dovrebbe essere più facile, più quieta perché non si ha più la forza di correre, il confronto con gli uomini è più spietato, i nostri gradini sono spesso in discesa e bisogna stare attenti a non rompersi il collo.
Piano, piano ci si sente esclusi dalla gara della vita, atleti spompati perché il corpo non risponde più come una volta, questo ci fa guardare gli altri con un po di rimpianto. Tante
cose non si possono più fare, gli occhiali sono spesso sul naso, le diete fanno capolino ogni sei mesi e la paura che ogni giorno che passa ci rubi ancora qualcosa di nostro, ci turba. L’ancora della nostra salvezza è solo la mente, la volontà di usare la fantasia che non ha limiti e cercare nelle cose più banali ciò che hanno di più creativo, di più bello.
Questo secolo è bello perché ricco di mezzi che facilitano l’apprendere, e se si è curiosi gli spazi si allargano e ci permettono di sognare, quante librerie, quanti modi per creare con fantasia: dalla cucina,alla scultura,al ricamo, al disegno ad Internet ect.
Allora amici questa lettera iniziata con molto pessimismo finirà con un invito a tutti quelli della mia età, evitiamo di pensare al passato perché se la nostra fantasia non si fermerà, noi continueremo a riempire le nostre giornate di gioia e creando i nostri giorni li faremo più belli di come sono nella realtà.
Impariamo dai bambini e la vita si allungherà.
(Mirella Narducci)
4 commenti
ciao Mirella, mi trovi abbastanza concorde anche perchè forse ho qualche anno più di te. Forse sarebbe meglio non dimenticare il passato, è lui che ci spinge ad andare avanti ricordandoci chi siamo e a spronare la nostra fantasia. E poi, oltre che imparare dai bambini, se ogni tanto ci comportassimo come loro? Ti garantisco che è un toccasana per il nostro animo, soprattutto se si ha un nipotino con cui fare a gara a chi è più piccolo 🙂
Vincenzo, il tuo commento è bellissimo a me personalmente ricordare il passato intristisce perché è stato bello e sapere che non torna più , è già motivo di rimpianto. Non ho per ora nipotini mi manca quel tornare bambina ma ho molta fantasia, mi sento un cuore giovane. A volte sembrerò ridicola ma l’amore che ho dentro lo devo buttar fuori e non c’è cosa più bella che descriverlo come faccio nelle mie poesie. Grazie per le belle parole mi consola che ogni tanto qualcuno mi esprime il suo interesse per i miei scritti. Ciao
Ciao Mirella, penso che ognuno di noi, in un modo o nell’altro, abbia dei rimpianti per il proprio passato, compreso me. Pensa come sarebbe bello poter fare delle scorrerie nel passato quando se ne ha voglia, ma non si può ed è per questo che secondo me è importante il “come” ci si pensa. E’ vero anche che più passa il tempo, più s’avvicina l’attimo ineludibile e più si ha paura e aumentano i rimpianti. A questo punto, come scrissi, non ci resta che una cosa da fare…cambiamo quello che possiamo se è necessario, ma impariamo a vivere con ciò che non possiamo cambiare. Non si può neanche vivere con lo sguardo rivolto al passato e penso che vivendo pienamente il presente si penserà meno sia al passato che al futuro. Per quanto riguarda l’essere bambini, non è indispensabile avere un nipotino, certe “rimpatriate” li puoi fare anche con gli amici o colleghi. Pensa, dall’alto dei miei prossimi 59 anni, tutti i giorni in ufficio, prima di uscire, con i colleghi è un continuo scherzare e ridere, comportandoci come ragazzini e questo solleva morale e animo e non si pensa all’età che si ha. Certo non è solo questo il ritornare bambini, il discorso è lungo e profondo, ma rallegra l’esistenza. Descrivere le proprie emozioni e condividerle è la cosa più bella che si possa fare, e poi il tuo modo di esprimerti delizia anima e mente. Le tue poesie le definirei quasi “eteree” ma che coinvolgono ogni parte del cuore e della mente. Se un giorno riuscirò ad andare in pensione sicuramente avrò più tempo per commentare le tue bellissime poesie che probabilmente non sono apprezzate o capite come dovrebbero. Adesso, dopo averti annoiata abbastanza, ti saluto e a presto. Ciao
Ciao Vincenzo, non mi hai annoiato mi hai spiegato delle cose belle e il sunto sarebbe che dobbiamo essere felici delle piccole cose e vivere giorno per giorno. Dovrebbe esser facile ma io ho un animo inquieto uso spesso la parola vorrei….fare quello e questo e il tempo non mi basta mai, uso la poesia a volte come valvola di sfogo, se no esploderei ahahahahaha esagero ti ringrazio per i complimenti, sei molto gentile e attento a presto un abbraccio