Bello il ricordo d’un babbo
amorevole
che all’ora tarda avvicinava
la sedia al mio letto
e dietro lenti cristalline i suoi
occhi scorrevano le pagine di
un libro.
Iniziava sempre con: < Principessa>
attenta, non dormire….e il racconto
cominciava.
Quella fola la ricordo ancora, narrava
di fate e di gnomi di principesse
prigioniere in castelli tenebrosi e la
cara voce mi guidava in quelle fantasie
senza paura.
Il mio mondo era racchiuso tutto nella
stanza, la debole luce la rendeva magica,
mandava bagliori fatati, oggi con
razionalità era un suggestivo riflesso,
ma allora era l’incanto dell’emozione di
una bimba, che ormai dormiva ed era per
qualcuno….. una piccola Principessa!
(Mirella Narducci)