Ogni giorno conosciamo persone che ci accarezzano l’anima con la loro sensibilità, delicatezza, e non sai se è il tempo di un giorno di un mese o per un lungo periodo della nostra vita.
Arrivano,
per una coincidenza, per quella strada presa piuttosto che un’altra, per il destino che dovevano arrivare, e non sai mai se sono arrivate nel momento giusto oppure non era il momento.
Arrivano,
e come le foglie germogliano dandoti i colori della loro vita,
ti dissetano ogni giorno l’anima,
ci insegniamo a sentire il vento sulla pelle, a riconoscere le stelle, ci regaliamo sorrisi e momenti malinconici,
ci guardiamo il mondo con rimpianto, insieme,
con vele ammainiate pian piano ci doniamo colori sbiaditi dal tempo passato.
Ci insegniamo i passi, uno alla volta,
come due perfetti equilibristi camminiamo ogni giorno quasi mano nella mano, con le suole delle scarpe ormai consumate dai tanti percorsi fatti.
Ma all’amore molte volte bisogna cambiargli il nome, bisogna dargli il nome di non poterlo raccontare insieme,
allora ci insegniamo i silenzi, gli adii, ci insegniamo a riempire gli spazi, anche i più dolorosi, l’amore è anche questo, insegnarci a non poterci amare,
e alla fine il “vuoto” è quello che resta, non quello che hai lasciato e portato via con te…..