Sulla mia destra, nella cornice dello specchio, era infilata una foto mia e di Claude che mi piaceva molto. Era stata scattata in una tiepida sera d’estate, mentre passeggiavamo su pont des Arts. Ce l’aveva fatta un africano corpulento che era lì a vendere le sue borse sistemate in bella mostra. Ricordo ancora le sue mani incredibilmente grandi, nelle quali la mia piccola macchina fotografica sembrava un giocattolo. Ci era voluto un po’ prima che finalmente premesse il pulsante.
Io e Claude ridevamo, in quella foto, testa contro testa, sotto un cielo blu che avvolgeva dolcemente la silhouette di Parigi.
Le foto mentono o dicono la verità? Quando si soffre si filosofeggia.
La staccai, la posai sul ripiano in legno scuro del comò e mi appoggiai al mobile con entrambe le mani. “Que ça dure!” ci aveva augurato il nero con voce profonda e la r moscia. Che non finisca mai.
Mi accorsi che, di nuovo, avevo le lacrime agli occhi. Mi scivolarono lungo le guance e caddero come grosse gocce di pioggia su me e Claude e sui nostri sorrisi e su tutte quelle sciocchezze della Parigi-per-gli-innamorati, finché ogni cosa fu annebbiata e irriconoscibile.
Aprii il cassetto e infilai la foto in mezzo a sciarpe e guanti. “Ecco fatto,” dissi. E ripetei: “Ecco fatto”.
Chiusi il cassetto pensando a quanto fosse semplice sparire dalla vita di qualcuno.
NICOLAS BARREAU * GLI INGREDIENTI SEGRETI DELL’AMORE
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Gli Ingredienti Segreti dell’Amore Nicolas Barreau |