Sei tu che cammini con passo lento mostrando la tua calma, incantato da questa visione ero lì tra il sogno e la realtà. Ti avrei raggiunta, sfiorata, solo temevo che al tocco il miraggio sparisse e cosi fermo in questo sogno cercavo nelle tue sembianze qualcosa di caro, a me noto, osservavo la bocca, non avrei sbagliato le tue labbra mie tante volte non avevano segreti, ne sentivo la morbida carezza, il calore, quella piccola piega che arrivava quando il cenno d’un sorriso t’illuminava il viso. Si eri tu, tornata da quella bufera che t’aveva fatto fuggire dalle mie mani, lontana, ferita dalla mia irruenza. Nel silenzio aspettavo la tragica sentenza, ma il cuore mi parlava d’amore e a udirlo c’eri tu sola e il tuo perdono!
(Mirella Narducci)