Questo cammino solitario ti lascia andar lontano, la mente persa in sogni acerbi, rincorri miraggi balenanti al sole, che di te bevono fino all’ultima goccia di speranza. In questo spazio vuoto, echi melodici ne misurano la distanza e quando la voce a te ritorna par ti voglia accarezzare, ma fugace torna dov’è nata e ferma rimane sul tuo labbro tremante. Sei sola in questa gabbia di vetro, che a tutti fa veder la tua paura, persa e prigioniera sei di colei che un giorno, chiamasti amica, la solitudine.
Paura della solitudine
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