Oltre la notte, tenendo tra le mani uno dei miei brani, Over the night, oltre queste lancette, oltre queste stelle, dove lo sguardo delle persone mi guarda mentre suono sul palco, Over the night, dove i loro occhi sono mondi diversi di persone diverse, il fascino di avere davanti problemi e situazioni differenti, chi piange, chi soffre, chi gioisce chi invece domani andrà ad affrontare una situazione difficile, mentre io starò qui, a comporre le note della mia anima distrutta da una vita che soffoca il respiro ogni giorno, in ogni situazione che affronto, il giorno mi ferisce, la notte mi fa sanguinare, sporcando le lenzuola, il pavimento, gridando dal dolore, oltre la notte, oltre ogni suono, ogni composizione, perchè ora le mie lancette mi gridano nelle orecchie (che cazzo fai Ivan, svegliati è ora di correre) ma io non so correre, cammino lento in queste strade, prive di cemento, instabile e ricche di pietre che, spingono sotto i piedi, faccio fatica e piango dal dolore, dove è la mia parte di felicità che mi spetta? leggo qualche commento nella mia pagina facebook, leggo, le vendite dei miei lavori, dei miei album, ma dov’è il mio sorriso?
Ora che ho tra le mani Over the night, che racchiude le mie notti senza sonno, che racchiude, collaborazioni e amori, che, racchiude profonde sensazioni, un amore trovato ma che ora rischia di svanire, come ogni fottuta volta, come ogni fottuto momento di questa vita assurda, ora per ora, le lancette scorrono su questo maledetto muro, di questa maledetta saletta, che sente il mio sound ma non fa una piega, io che in questo momento vorrei sentire il suo cuore vicino, io che oltre la notte vorrei baciare le sue labbra, io che sono un figlio di puttana, che quando il mondo frana mi sento un fallito, grido e sbraito, che cerco spiegazioni in ogni angolo, che quando ho paura ho la lama pronta al taglio, netto, su queste vene sotto queste mani che, vorrebbero accarezzare qualcosa, la vita mi spinge a farlo, la vita che nella notte mi sussurra, Elisabetta lo ha fatto, fallo anche tu……
Perchè oltre la notte io vorrei che tutto diventasse leggero, che sparisse tutto come un cazzo di velo, e bruciare con la fiamma del mio dolore ogni figlio di puttana che mi ha fatto cadere, ogni puttana che mi ha fatto godere e poi morire, in un prato di erba marcia, ora, che mi sento al centro della morte, Over the night suona nelle casse di questa camera, al buio, con la luce del pc accesa, mentre fuori la città dorme e si illumina di speranza e freschezza, ora, che sento l’assenza del amore che mi manca, non gli posso scrivere, e mi sento vuoto senza una strada, con questi sentimenti che spingono sotto la pelle, ma che non possono uscire, e butto via tutto con il vomito, nel bagno, mentre le note girano nelle mie orecchie e mi dicono, esci da questa stanza, c’è la tua vita in ballo!
Con gli occhi fissi in questo specchio, resto immobile e aspetto che il mattino mi renda il cuore più sereno, dammi la forza, ora, perchè oltre la notte io spaccherò il mondo e ritornerò in vita…..
Ancora….
(Ejay Ivan Lac)
1 commento
Bella Ivan…come la tua storia, c’è molto di vero in questo tuo scritto e a volte mi fai paura, ti fai male, la tua natura introversa ti rende tutto difficile con te si va dalle stelle alle stalle ma forse per questo sei vivo. Trova il tuo equilibrio non è facile, gli artisti i veri artisti ne hanno ben poco, fa in modo che le tue notti non siano popolate di fantasmi. Ma alla fine del racconto mi accorgo che il drago che è in te si sveglia col giorno e combatte, ed è bello sentirti affilare le armi per conquistare il mondo.
Ivan è bellissimo cio che hai scritto!!!!!!
Ciao
Mirella