Nella quiete della notte quando tutto tace ed è immobile i nostri pensieri più oscuri danzano liberamente nella nostra mente. Timidamente in punta di piedi avanza il primo portandoci una leggere irrequietezza. Ci giriamo dall’altra parte sperando di far finire la danza, ma vana è la nostra speranza; dietro il primo si cela il secondo contagiandoci in una agitata danza. In breve arriva anche il terzo portandoci la tanta temuta ansia. Sprofondiamo così sempre di più nelle acque agitate della nostra mente, trascinati sul fondo dai nostri più cupi pensieri. Non è più quieta la notte; la nostra mente urla disperatamente e si sente impotente, imprigionata dall’immobilità di una notte interminabile ed oscura. Un timido bagliore ci viene in aiuto spazzando la temuta oscurità, è l’alba che rischiara i nostri pensieri facendoci uscire dell’immobilità, quietando così la nostra mente. Non è la notte che temiamo ma la sua apparente immobilità, la sensazione di stare fermi e di non fare niente per cambiare la nostra realtà.
L’Effimera