Fogli, note, pentagrammi questa tastiera bianca e nera, come una scala mi porta oltre le mura della stanza. MUSICA rompe il silenzio, note si aggrappano al mio udito, avvolgono la testa non riesco a trattenerle a momenti melodiose, altre stridenti creano l’armonia, quieta e a volte selvaggia. Chiudo gli occhi e un violino suona per me, come fosse vivo m’inizia a quel viaggio che ho sempre sognato. I tasti neri, del piano hanno intonato suoni cupi di requiem, mentre i bianchi, restano muti, spazi vuoti senza senso, la tristezza li ha zittiti. Tu che dirigi sinfonie e spartiti , i forti e acuti suoni abbassa, che io possa sulle tue crome riposare.
(Mirella Narducci)