Milano è la città degli orologi. Ce ne sono tantissimi disseminati lungo i viali. Presenze costanti che ti osservano dal marciapiede. A prima vista sembrano lampioni o pali del telefono. Sempre in funzione, sotto la pioggia o la neve o nelle afose notti d’estate. Da Lambrate a Ticinese, da Loreto a Brera, da Porta Romana a Sant’Ambrogio, non puoi sfuggirgli. Tondi e luminosi, ti accompagnano ovunque tu vada. Stanno a ogni angolo di strada. Scandiscono il tempo della metropoli, anche se non sono quasi mai giusti. Forse c’è un preciso disegno dietro a tutto questo, forse rappresentano semplicemente l’ossessione meneghina per la puntualità che ruba il tempo. Nella città frenetica, dove tutti corrono, dove tutti scappano verso un appuntamento, nessuno bada agli orologi che, pacifici, segnano l’ora sbagliata.
PAOLO ROVERSI – BLUE TANGO