L’ubbidienza…fino a che punto ubbidire è sano e giusto.
Abituata all’ubbidienza verso le regole, verso la vita
mi veniva naturale, senza affaticare la coscienza
il mio annullarmi era un sacrificio per far felice gli altri.
Il tempo è passato, nessuno ha tenuto conto
della mia ubbidienza,quel valore del mio completo
darmi veniva sfruttato mai riconosciuto.
Un giorno ho sentito una voce sconosciuta mi chiedeva
di ubbidire, una voce stanca dolce m’invitava ad ascoltare
un qualcosa che non conoscevo, era la mia voce
che mi chiamava, mi chiedeva ascolto.
Erano i sogni quella parte di mealla quale avevo sempre disobbedito.
Voleva parlarmi e lo faceva piano senza distruggere
quello che fino a ieri era stato il mio esempio
Avevo rinunciato alla mia indipendenza
l’ubbidienza aveva fatto di me un ottima madre
ma la donna esigeva un riscatto e la ribellione scese
in campo, avrebbe lottato questa volta per la sua vita!
(Mirella Narducci)