Ci sono momenti in cui ti accorgi di essere come una nave, in mezzo al mare, in balìa del vento e delle onde; sali in cima all’albero maestro e intorno a te non vedi nulla, soltanto onde gigantesche che ti stanno trascinando lontano da tutto quello in cui avevi creduto fino ad ora..
In questi momenti la tua idea di stabilità è un concetto relativo, una speranza vana, che si dissolve come i pezzettini di una lettera strappata in una giornata ventosa..Non sai cosa fare, sei preda dei tuoi stessi pensieri, delle paure che ti assalgono quando meno te lo aspetti, del vento che forse ha già deciso la tua rotta nel mare della vita..
Poi, come un lampo che illumina per un istante la tua nave, vedi il timone, e capisci che il compito di dirigerla spetta solamente a te, e che nonostante le onde e il vento puoi avere ancora una possibilità di cavartela in quella tempesta..
Afferri il timone, e con tutta la tua forza inizi a dirigere la tua nave in modo da evitare le onde peggiori, seguendo il vento, anche se non sai dove ti stia portando..
..e con il tempo scopri di avere una completa padronanza delle onde, le sai affrontare, le sai evitare quando serve, le guardi dall’alto verso il basso consapevole della tua superiorità su di loro, ma dentro di te sai di essere ancora insoddisfatto..
..si tratta del vento: fino ad ora ti ha portato dove ha voluto lui, ma è ora di cambiare; cambi le vele, fai qualche ritocco alla tua nave, e inizi ad affrontare anche lui, dapprima con moderazione, poi sempre più deciso a spingerti oltre, a dare una direzione precisa alla tua nave.
Passa un altro pò di tempo e i risultati sperati si fanno vedere: hai una rotta tua, una buona nave e una grande abilità nel saper prendere le onde; sei soddisfatto di questa situazione, ma come tutte le cose, non è destinata a durare..
Tutto ad un tratto scopri che il vento si è fermato, e tu ti ritrovi fermo in mezzo al mare; le onde, senza il vento ad alimentarle, sono inesistenti; e la tua nave è immobile, senza rotte da seguire..
..ti accorgi che ti manca ancora qualcosa, qualcosa da cui sei scappato per tutto il tempo, qualcosa che prima ti spaventava, ma di cui ora senti la mancanza come se fosse una parte di te che ti è stata tolta..
..senti il desiderio di voler affrontare una nuova tempesta, nuovi stimoli per andare avanti con la tua nave, per avere ancora qualcosa in cui sperare e con cui rimetterti in gioco, perché è la tua natura, la natura di tutti gli uomini;
..e questa tempesta arriva quando meno te l’aspetti, per metterti nuovamente alla prova, a vedere se saprai superare anche questa volta le difficoltà che ti manderà incontro, ma tu, con la tua convinzione maturata nel tempo di saper affrontare onde e venti, pecchi di presunzione: pensi di riuscire a piegare al tuo volere quella tempesta, ma non ti accorgi che lentamente la tua nave sta affondando, che lei sta prendendo il controllo su di te e sulla tua nave, e tu non puoi fare niente per impedirlo, se non andare avanti nella speranza che si calmi il vento, e che le onde non prendano il sopravvento..
..ma se alzi la testa e ti guardi intorno scopri che in una tempesta simile ci siete in tanti..alcuni ne sono usciti sconfitti, con la nave distrutta, altri vittoriosi, ma in ogni caso l’avete affrontata tutti almeno una volta..
Questo però non ti consola affatto, desideri solamente uscire da questa nuova tempesta, pur sapendo che un giorno ti mancherà, sapendo che era da tempo che l’aspettavi, che aspettavi di essere messo alla prova e di superare tutto brillantemente;
ma ora sei tu, con la tua nave, solo in mezzo al mare, nuovamente in balia del vento e delle onde, e non ce la fai più a resistere; vorresti mollare tutto e tornare sulla terraferma, ma non puoi, perchè non esistono magie, non esistono vie di fuga, per arrivare dove desideri dovrai affrontare altre tempeste, altri periodi di mare piatto, altre giornate di vento favorevole..
Allora capisci che rischi di diventare tu stesso parte di quella tempesta, parte di quel “tutto” che ti circondava, in cui non ti sei mai riconosciuto..
..e inizi a riflettere se sia meglio lasciarsi trascinare da quella tempesta, o cercare di uscirne nuovamente distrutti, per ricominciare tutto da capo..
Denny Biasiolli