Batte la pioggia sui vetri, sembra un pianto disperato di bimbo, seduti sul letto abbracciati, appena coperti da un bianco lenzuolo i nostri corpi si stringono, si scaldano. Continua il ticchettio ormai rivoli precipitosi scendono sui muri. Già stanchi ci guardiamo sazi delle nostre carezze, stiamo immobili ascoltiamo la musica della pioggia. Dolce scroscio che risparmia noi due soltanto in quest’alcova dove l’amore ci trasporta in siti infuocati e fuori continua il pianto.
(Mirella Narducci)