Questa penna…e questa voglia di evadere
mi hanno aperto orizzonti, hanno forgiato
il mio essere.
Ciò che vedo, ciò che sento, non mi rimane
che fissarlo sui fogli bianchi, arricchire
il bagaglio di sogni, desideri, passioni.
Con la sua punta instancabile ho scavato
trivellato, smussato ogni impervio angolo
dell’anima.
Ho aperto ferite, ne ho svelate altre vecchie
che volevano essere dimenticate, ma le storie
i ricordi emergono con i loro vistosi rossori
sono là per non farvi dimenticare.
Penna, colpevole di quella franchezza
con cui descrivi e fai capire l’innocenza dei gesti
delle parole.
Insegni il verbo, i vari modi d’usarlo a volte dolce
o aspro, a volte pungente e cattiva ogni tua satira
è solo un vezzo per dissacrare, sciogliere gli animi più duri.
Amica delle mie solitudini, con la tua anima nera
hai fatto luce sulle più belle follie dei miei sogni segreti
li hai ridipinti per me con fiorite parole, prima dissavorose
ora dolci dove è bello naufragare.
(Mirella Narducci)
1 commento
Bravissma!!!! Complimenti!!!Hai descritto la penna come una persona…per alcuni scrivere con carta e penna è proprio vitale. Ciao Antoneta Luppi