Ancora la memoria
mi riporta i tristi versi
della “Cavalla storna”
del Pascoli.
La dolce poesia il cui
silenzio aveva voce.
Nel rumore del mare,
del vento che sussurra,
quello del cuore.
Silenzi in cui tu rimani
o fiero destriero, calmo
in pacata attesa di una
mia carezza.
Sai che la mia mano di
bimba è tua amica, non
c’è arroganza, cinismo,
presunzione nel tuo sguardo
con la tua natura forte mi
dai il coraggio, il brontolio
delle tue froge risuona nella
mia mente, fino ad uccidere
la mia solitudine.
Ora siamo solo io e te…….
(Mirella Narducci)