Vuoi che ti dica della mia prigione?
Non cercata, non voluta……
Amaro il destino che mi ha scelta
prigioniera delle mie paure, dei pregiudizi
d’una realtà che non mi appartiene.
Questo carcere che mi nutre con cibo
che non voglio, sazia di grettezza di abitudini
che oscurano i miei giorni, dove in un inferno
scivola la mia vita.
Prigioniera di te mio inconsapevole aguzzino
non mi dai tempo di cercare nell’arida terra
il sepolto antico amore.
I freddi inverni del cuore, nel buio della cella
non riescono a far germogliare l’esile fiore
il pianto non serve, indurisce l’anima provata
come un automa s’incammina nei piccoli spazi
saturi della tua crudeltà.
Vorrei stringerti e sentire il fremito del tuo cuore
fra lacrime mute vederti sprofondare in quell’abisso
che tu hai scavato per me.