“Maledetto mare” urla,
restando in silenzio una donna.
La sua figura tacita e immobile
contrasta con il gioioso vociare
della gente all’intorno
sulla spiaggia assolata d’agosto.
Sul suo volto bruciato dal sole,
vi è scolpito un dolore
che mai ha trovato conforto.
I suoi occhi velati di pianto
febbrilmente scrutano il mare
quasi i suoi profondi
abissi volessero sondare.
Sulle sue labbra
appena dischiuse è rimasta
impigliata un’invocazione
un misto di rabbia e dolore:
“Ridammi quel figlio che m’hai tolto,
ridammi almeno il suo corpo
che io possa vederlo degnamente sepolto,
ed ogni qual volta il suo ricordo mi assalga
io possa almeno poggiare una rosa
là dove egli giace e riposa.”
La donna e il mare di Xavier Wheel
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