A te caro amico, caro amico mio che la tua dipendenza da molto tempo ti aggiaguara e ti ha reso preda, tanto che passavi intere giornate con in mano un bicchiere, quella bottiglia sempre piena vuotata in poco tempo dalla tua dipendenza, uno sopra un altro, e via il lessico si sminuiva, in parole ipocrite e le gesta smuovevano dita, in cerca di capire gli atteggiamenti di un corpo comandato da una mente sempre più esausta e esasperata a tal punto da doverti ricoverare, caro amico mio, la tua dipendenza diventerà la tua morte.
“La Dipendenza”
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1 commento
splendida e drammatica… bella.